Fa freddo, è ancora buio e la fioca luce dei lampioni illumina l’insegna che domina la piazza: ”Stazione di Savigliano”. Sono solo le 7.30 del mattino e intorno a me il silenzio, la solitudine, l’eco dei miei passi. Sono ancora mezzo addormentato, assorto nei pensieri del primo mattino, un po’ rallentato….ma ad un tratto, come all’improvviso, sento il rumore di un treno in lontananza, una frenata, le porte dei vagoni che si aprono…e di colpo mi appare un fiume di ragazzi e ragazze che si riversano sulla banchina. Un frastuono di voci, saluti, un turbine di sguardi, qualcuno cammina, qualcuno corre…tutto scorre. Mi fermo un attimo a guardarli, perso, smarrito, affascinato, impotente….sono tantissimi, sono bellissimi. “Non ce la faremo mai”, penso, sono troppi, troppo di corsa, troppo di fretta….aveva davvero ragione quando i frati mi dicevano “In questa settimana di missione vi chiederemo l’impossibile”!

Mi risveglio, non c’è tempo da perdere, ora o mai più…mi faccio coraggio e stringendo nella mano destra il Tau che penzola sul petto e nella sinistra il volantino della missione, mi dirigo a passo spedito verso quella ragazza. “Ciao sono Matteo!  Hai già saputo cosa succederà questa settimana? E’ una grande occasione sai, serate di incontri per i giovani al teatro, parrocchia di S. Giovanni, chiesa aperta, frati, suore, Gesù, incontri, teatro, questa sera, vuoi, tu, provaci, noi, fidati, Assisi, incontri, serate, teatro…..”.  Alzo lo sguardo…la ragazza è già andata via. “Bene penso”…”Signore tu mi mandi fin qua missionario per annunciare la gioia e la bellezza di averti conosciuto e chi mi fai incontrare alla stazione?? Una ragazza che neanche mi ascolta….bella ricompensa, grazie davvero!!” Sono sconsolato, sconfitto, deluso, guardo la punta delle mie scarpe….davvero questa volta ci state chiedendo di fare “cose impossibili” …non ce la faccio, non riesco, non so come comportarmi…è impossibile!! Sono ancora assorto in questi pensieri, quando ad un tratto sento una mano che mi afferra, mi giro, ed è una ragazza missionaria come me, mi guarda sorridendo e mi dice: “Allora come è andata?!” “Male”, penso,….ma mentre le rispondo noto il suo sguardo…è sorridente, è felice! Allora capisco…ecco cosa mi manca: la gioia, il sorriso, lo sguardo! Riparto con entusiasmo e mi butto a capofitto tra i ragazzi alla stazione…ne incontro tanti insieme a tante storie. Incontro una ragazza preoccupata per la verifica di storia in seconda ora ed un’altra che va a lezione di violino. “Allora verrete? Ci vediamo questa sera in teatro?” “Si, no, ma, forse”….non importa…è stato bello conoscersi!! Sorrido, sono felice.

“Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: seguimi” (Mc 10, 21)…ecco…è tutto riassunto qui dentro, ecco l’essenza del nostro essere missionari, niente di più: l’ amore del Padre che attraverso lo sguardo di Gesù passa e si fissa sulle persone che incontra. Allora anche io, anche io voglio guardare come te Gesù, amare come te Gesù, dire come te Gesù. Ma come posso guardare? Come posso amare? Cosa posso dire? “Lasciati guardare, lasciati amare, lasciati benedire….e Io sarò con te…sarò nel tuo cuore, sulle tue labbra, nel tuo sorriso”. E’ stata questa per me la scoperta più bella: mettere da parte i miei protagonismi, le mie idee, il mio fare, il mio voler essere missionario di successo, per fare spazio a Te Signore, che in me e attraverso me guardi, ami, benedici. E’ bello accorgersi come uno sguardo possa fare la differenza, è bello accorgersi che non conta innanzitutto quello che dici, ma quello che sei, che non contano le tue capacità di persuasione, ma la contagiosità e la sorgente del tuo sorriso. E’ bello accorgersi che il Vangelo funziona per attrazione e non per convinzione. Quanto stupore la sera nel vedere il teatro pieno di quei ragazzi che erano alla stazione, che erano nelle piazze, che erano nelle scuole. Quanto stupore nel vedere la coda interminabile di giovani desiderosi di baciare e abbracciare il crocefisso. Davvero tu Signore compi prodigi, davvero tu ci guidi, ci sostieni e ci accompagni….perché  “se il Signore non costruisce la città, invano si affaticano i costruttori”. (Sal 126) E mi sorprendi, mi stupisci ed è questo stesso stupore che è per me il segno più evidente della Tua presenza. Quanta Bellezza in questo stupore….quanta Bellezza in questi incontri! E allora grazie perché ci sei, grazie perché fai cose grandi, grazie perché doni a tutti il tuo amore. Senza di Te tutto questo non sarebbe possibile…solo grazie a Te questa “missione impossibile” è diventata possibile. Grazie perché da oggi inizia la nostra missione nella vita di ogni giorno, nella quale “andremo e annunceremo che in Lui tutto è possibile”!!

 

Matteo

“Questo è il luogo che Dio ha scelto per te, questo è il tempo pensato per te”, sono le parole del canto che mi ha accompagnato durante il corso vocazionale, parole che riprendono un po’ il vangelo di Giovanni quando Gesù dice “non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi” (Gv 15,16) … ecco, è esattamente questo che mi ha fatto sperimentare il Signore durante quei giorni di grazia ad Assisi. Come un innamorato fa la prima mossa e anticipa la sua amata, così Gesù, nella sua infinita Misericordia, mi aveva già scelta e invitata proprio lì, in quel luogo e in quel tempo, per incontrarmi e parlare al mio cuore, e il mio semplice, forse anche incosciente ma sicuramente ispirato, “SI” è stato l’inizio della mia “resurrezione”.

“QUESTO è IL LUOGO”, “QUESTO E IL TEMPO”: Sono arrivata ad Assisi, su consiglio del mio fidanzato, con il cuore appesantito e “frantumato” che da tanto desiderava trovare un luogo lontano dalla quotidianità e un tempo  da poter dedicare solo e soltanto all’ascolto del Signore… “QUESTO É IL SOGNO CHE HA FATTO SU TE”: ecco, il mio cuore da tempo aveva anche smesso di sognare e di credere nel Dio dell’impossibile, si era ormai accontentato della mediocrità, arreso di fronte ai miei limiti e non credeva più che il Signore potesse aver preparato “grandi cose” per me e che fosse suo desiderio, pima ancora che mio, donarmi una vita piena e abbondante.

Portavo nel cuore tante domande e desideri, tra tutti quello di comprendere il progetto di Dio nella mia vita e quel “Signore cosa vuoi che io faccia?” di San Francesco risuonava forte dentro di me, ma ancora più forte risuonava la risposta di Gesù: “Francesco –Fiorenza- va e ripara la mia casa, che come vedi è tutta in rovina.”

Era chiaro per me che il Signore mi chiedesse innanzitutto di partire dal mio cuore, la sua “casa”, che in quel momento “era tutta in rovina”. A conferma di questo i frati non facevano altro che sottolineare che il punto di partenza per la realizzazione della vocazione è “FARE CENTRO NELLA PROPRIA IDENTITA’”, motivo per cui mi ero rassegnata al fatto che fosse arrivato il momento di affrontare questo capitolo… Niente di più complicato per una come me che cercava in tutti i modi di non andare in profondità per paura di guardare a sé stessa…!

Il più grande dei macigni che appesantivano il mio cuore era infatti “il mio io”, la mia identità. Ero affetta da una profonda disistima che unita ai tanti complessi di inferiorità e sommata agli ultimi “fallimenti” nel lavoro, mi accecava completamente… Ma i soccorsi non hanno tardato ad arrivare: la Parola di Dio che è stata meravigliosamente annunciata e sviscerata dai frati, ha finalmente aperto e portato luce nelle stanze più buie del mio cuore.

Quanta potenza è racchiusa nella Parola di Dio che illumina, libera, consola, guarisce e fa nuove tutte le cose!

Così, come la samaritana al pozzo, anch’io mi sono lasciata incontrare da Gesù in quello che era uno dei momenti meno belli della mia vita e mi sono lasciata dissetare e guarire dalla sua Acqua Viva che ha riportato pace, gioia e speranza nel mio cuore.

Il primo frutto del corso è stato il riconciliarmi con me stessa: ho imparato e iniziato ad amarmi! Questo mi ha permesso di guardare alla mia vita con occhi diversi e di benedire il Signore per la mia storia, per i miei pregi e difetti, successi e fallimenti e soprattutto per la crisi che stavo vivendo perché era stata l’occasione per riprendere il cammino.

Ho scoperto poi che “Dio è alleato dei miei sogni” e con rinnovata fiducia nella sua bontà e fedeltà ho imparato a credere nel progetto grande che Lui ha per me e che va ben oltre i miei pensieri e le mie possibilità umane!

Ho ricevuto tantissimo in soli 6 giorni di corso vocazionale, ad ogni insegnamento la Parola di Dio mi stupiva con qualcosa di nuovo, mi leggeva dentro e intanto operava in me… ma sono certa che “il meglio deve ancora venire!”

Sono tornata a casa da “risorta”, come il Gesù del crocifisso di San Damiano, dritta e in piedi e non più ripiegata su me stessa, con occhi nuovi e benedicenti e soprattutto con un cuore nuovo, “riparato” e libero, che, come la samaritana, desidera “ANDARE E ANNUNCIARE CHE IN DIO TUTTO E POSSIBILE E CHE NULLA CI PUO VINCERE, PERCHE HO UDITO LE SUE PAROLE, PERCHE HO VEDUTO LA MIA VITA CAMBIARE, PERCHE’ HO VISTO L’AMORE VINCERE, SI HO VISTO L’AMORE VINCERE!!!” (Dal canto “Tutto è possibile” – Nuovi Orizzonti)

Fiorenza