Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma tu sarai chiamata Mio compiacimento e la tua terra, Sposata, perché il Signore si compiacerà di te e la tua terra avrà uno sposo (Is 62, 4).
Questa è la Parola con la quale il Signore si è manifestato una volta per tutte nella mia vita, stringendomi in un abbraccio che mi ha prima accolto, stritolato e poi aggiustato, un abbraccio nel quale si sta così bene che è impossibile lasciare.
Qualche mese prima di arrivare in mezzo a questi frati e queste suore di cui non conoscevo l’esistenza, un paio di amiche ad un matrimonio mi avevano raccontato la storia di Chiara Corbella e io da quel giorno, arrabbiata, incredula e stupita davanti a tanto amore sono entrata in crisi. Profonda crisi. Santa crisi… ora posso decisamente definirla così.
Era già da un annetto che io vivevo inquieta, mi facevo domande sull’esistenza di Dio, non che fossi atea completamente, sono addirittura cresciuta in Azione Cattolica, ma poi ho vissuto un forte e lungo allontanamento che si è tramutato in perfetta disillusione e menefreghismo. Ero molto arrabbiata con Dio, perché non credevo esistesse e perché io ero talmente depressa e infelice che non sentivo l’amore delle persone che avevo accanto né, tanto meno, il suo.
Ma quella notte del 2013 mi sono letteralmente arresa al suo amore, alla sua esistenza e al fatto che la mia vita fosse completamente sua e che potesse fare di me ciò che meglio credeva.
Pian piano ho fatto tutti i corsi possibili e immaginabili che potessi fare li ad Assisi, timbravo tutti i cartellini, come amorevolmente mi prendevano in giro le suore, ma io sentivo di dover prendermi tutto quello al quale, in una vita intera, avevo rinunciato. Ero assetata di quell’Amore così grande che mi aveva risollevato dalla fogna in cui vivevo e volevo camminare verso di Lui.
Ma ero ancora inquieta e infelice, perché ricevevo parole, testimonianze, ma erano sempre per gli altri, mai per me.. avevo 31 anni ed ero già arrivata a pesare 137 kg… vivevo in un sarcofago, in un corpo e in una vita che non erano i miei. Non facevo altro che sentire che Dio mi aveva creata perché mi amava, perché per me aveva un progetto e una promessa d’amore, ma io ero come una che vive una disabilità, stavo su una carrozzina ma a me le gambe funzionavano e questo era quello che più mi faceva arrabbiare, il non riuscire ad avere la forza di amarmi, di alzarmi da quella carrozzina e spiccare il volo…
Dopo un anno intenso passato tra Sassari e Assisi, durante l’ultimo corso, feci l’ennesimo colloquio con la mia guida spirituale, che mi ascoltava ogni volta che finiva un corso, e probabilmente ascoltava da un anno sempre le stesse lamentele, le stesse frustrazioni… ma quella volta ci fu un fuori schema incredibile, perché quale strumento di Dio per me, tanto duro e diretto quanto prezioso, mi disse: “basta Anna!! sei qui da un anno, sei arrivata in un modo e ora sei una persona diversa, hai ascoltato tanto e hai capito perché sei infelice, perché non vivi bene la tua obesità, chiuditi in una clinica e dimagrisci”
Inutile dirvi come ho fatto quel viaggio di ritorno, tra lacrime e hostess che mi passavano i fazzolettini…
Era febbraio e per un bel po’ di tempo non tornai più ad Assisi, forse ero arrabbiata, forse ero triste, delusa. Mi affidai ad un frate della mia città e provammo insieme a sviscerare quello che mi avevano suggerito. Ma siccome io sostanzialmente ero una fifona e non sapevo rischiare nella vita, allontanai per un po’ l’argomento dal mio cuore e dalla mia mente.
Gli attacchi d’ansia si inasprirono e ormai alle strette provai a fare memoria di tutto l’amore vissuto nell’ultimo anno, di tutte le Parole di Dio che avevo assorbito come una spugna e mi sono detta “ma che cavolo, io non la voglio più una vita mediocre, io sono davvero preziosa, Dio mi ha amata così tanto da mettermi al mondo, da custodirmi tutti questi anni nonostante io lo ignorassi, da farmi promesse eterne, ma soprattutto ha fatto si che io potessi rialzarmi dal buio, mi ha mostrato la Luce, mi ha detto continuamente che esiste una gioia piena ed è anche per me, io voglio quella Promessa d’Amore, io voglio fare centro nella vita..e voglio farlo con Lui”.
Quella è stata la vera svolta della mia vita, a differenza delle altre non avevo più paura, perché sapevo che stavo andando nella direzione giusta, e così a maggio del 2015, quando pesavo 116 kg, mi sono sottoposta ad un intervento di by pass gastrico. Tra mille paure umane certo, ma con una fiducia e un affidamento che mai avevo provato nella mia vita. Sentivo Dio così vicino, lo sentivo negli amici che mi aveva messo accanto e che mi hanno sostenuto e aiutato in questa scelta, lo vedevo negli occhi dei miei genitori che avevano paura ma che vedendo la mia fermezza comunque mi sostenevano.
Lo ripeterò fino alla nausea e so che molti attorno a me ancora non lo capiscono, ma io non avrei mai preso una decisione così grande senza Dio al mio fianco, senza aver avuto la consapevolezza del suo Amore immenso, illimitato e a volte anche esagerato. Ad Assisi per la prima volta ho ricevuto abbracci talmente potenti che ti aggiustano, ho sentito pronunciare il mio nome con amore e dolcezza, ho ricevuto fratelli in abbondanza…
Dio mi ha permesso di nascere 3 volte: alla vita, quando mi ha ricondotto fra le sue braccia e quando ha fatto si che mi operassi. Ma chi può ricevere così tanta grazia? Beh, tutti direi..tutti siamo chiamati a questa gioia piena. Ora ad un anno e mezzo dal by pass, dopo aver perso 54 kg, una persona praticamente, non posso che ringraziare ogni giorno il Signore per aver operato questo miracolo nella mia vita. Sono ancora in cammino chiaramente, e ora le dinamiche da affrontare con il mio nuovo corpo sono tante, nulla è semplice, sto provando ad amarmi così come sono, ed è la parte più complicata, ma lo sto facendo con accanto Dio che quotidianamente mi ricorda quanto sono bella, e preziosa..
“ti si chiamerà con un nome nuovo che la bocca del Signore indicherà” (Is 62,2b).
E’ proprio vero che il Signore fa nuove tutte le cose, ti raccoglie, ti abbraccia, ti ama e quando serve ti ricostruisce, dobbiamo solo affidarci, crederci, amarLo e seguirLo…
Sono appena ritornata da Assisi, ho fatto servizio al vocazionale e al capodanno, perché dovevo in qualche modo restituire tutto quello che avevo ricevuto, ma come sempre ho ricevuto tanto di più io ancora una volta e mi sono resa conto che Dio è veramente illimitato, quando pensi che ti abbia già donato tutto, ecco lo stupore di cose nuove che sanno di buono…
Adesso finalmente “Cammino, corro… Volo!
Anna Rita