Non so come s i possa esprimere per iscritto l’incontro personale con Gesù, perché sintetizzare una cosa così grande, profonda e intima, immensa oltre i confini umani non si può. Ma mi è stato ribadito più volte che Dio ha fiducia in me e allora credo che anche adesso si stia fidando ciecamente di me e di ciò che racconterò.
Solo per grazia ho detto “sì” a Mariangela, preziosa amica che, ormai quasi due anni fa, mi proponeva i corsi ad Assisi. Avrei potuto anche dire no, sarebbe bastato cambiare una consonante e una vocale. Mi sono fidata della sua profondità. Percepivo qualcosa in lei, un rapporto con Dio profondo, vero e concreto, che era oltre quello che avevo sempre conosciuto: una “sana invidia spirituale” la chiamo io. Lei mi diceva: “Ci sono i frati lì che fanno le catechesi…” e io non sapevo nemmeno cosa significasse la parola “catechesi”.
Ma basta anche un solo spiraglio di disponibilità, quasi insignificante e Dio ne approfitta per entrare e stravolgerti completamente tutto, renderti la vita piena, riempirti d’amore e farti andare oltre confini che mai avresti superato. Tutto ciò nel suo modo, all’inizio incomprensibile e difficile per me, ma poi evidentemente più bello e profondo.
Inizio i corsi “ Amare come”: ogni due mesi Gesù mi aspetta lì ad Assisi. Ha da dirmi tante cose forti, dolorose, profonde e liberanti e io continuo come attirata da una calamita a scendere ad Assisi e ad ascoltarLo. Guidata da chi ne sa più di me, mi lascio portare su strade nuove. Decido di fidarmi e obbedire. Si fa sul serio, ho deciso!
Alla Marcia francescana mi immergo nel perdono, anzi, nel Perdono. Sono stata perdonata per tutto il male fatto in 25 anni di vita. Peccati cancellati per sempre: non pesano più sul cuore. Semplicemente non ci sono più. La sento questa gioia, questa liberazione finalmente! Mi innamoro di questo Perdono, di tutta la dolcezza di un Dio che si inginocchia ai miei piedi, me li lava, li bacia così sporchi e polverosi, feriti, callosi e gonfi.
Chi si è mai abbassato a baciare le tue sozzure, a prenderle in mano e a portarle via da te, a toglierti il peso del male fatto e a continuare ad amarti follemente quando a sbagliare sei tu, ad amarti sempre? Chi mai nella vita ti ha dimostrato questo? Dimmelo! Solo un dio può, l’uomo non regge. E questo è Dio con il suo infinito dolcissimo amore per te e per me. E io me ne sono innamora!
Ma Gesù concreto l’ho incontrato nel dolore. Non l’avrei mai creduto perché, sai, finché sei nella gioia piena, finché tutto fila liscio e sereno, Gesù lo vedi bene nella tua vita, per forza! Ma quando i tuo i progetti vengono rigirati senza darti respiro, quando quel momento che tu già classificavi mandato dal cielo si sgretola piano piano e in maniera inevitabile, quando il dolore è grosso entra nel cuore e non lascia spazio a niente, quando invade semplicemente tutto e tu non ti riconosci veramente più (eppure sei stata una persona sempre solare, positiva, combattiva e ottimista anche nelle situazioni meno belle e ridenti della vita) alloratutto quelloche saidi Diocrolla rovinosamente! Quasi non Lo riconoscevo più quel Dio buono e misericordioso che mi aveva invaso con il suo Amore alla Marcia. Le certezze che fino ad allora avevano sostenuto la mia fede non mi davano consolazione. Ero arrabbiata perché io stavo male, non ci stavo capendo più niente: Dio si era dimenticato di me! Passavano i mesi e continuavo dentro al cuore a stare male, a non avere la mia serenità e non avevo voglia di vivere così, proprio no!
Eppure, in fondo all’anima, sepolt a tra le lacrime c’era la certezza che solo Dio mi poteva aiutare. Restava salda sotto tanti colpi, e se rimane vuol dire che è la verità. Ero annientata e Dio mi voleva così, per mostrarmi che Lui, solo Lui mi avrebbe riportata su, che Lui non mi aveva dimenticata, anzi aveva sempre avuto cura di me. Non mi aveva lasciata da parte: l’ho capito quando mi sono resa conto che, pur non facendo niente di diverso o particolare, io stavo meglio. Non è magia, è Dio, è Grazia.
“Riconoscerete che io sono il Signore quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio” (Ez. 37, 13).
Mi ha invitata a Casa Sua, in Terra Santa, dove la concretezza di Gesù, della sua umanità uguale alla mia, della sua vita scritta su ogni sasso e ogni grotta, su ogni ritaglio di cielo e ogni profumo di quella
terra, ti dice che Gesù è stato lì, Dio è stato lì. Voleva calarsi nella condizione umana, nei miei dolori, prenderseli e tirarli via da me, lì sulla croce e dirmi che questo lo farà sempre, finché dura la mia vita su questa terra. Non puoi non credere. Lì non puoi cedere al dubbio. Al Santo Sepolcro, al centro della vita lo senti, lo vedi il dolore di Gesù, di un uomo, le lacerazioni della flagellazione, la fatica, la paura, il cuore che batte, i pianti, i chiodi, le corde, l’agonia. Quasi un disperato grido di Dio che ti chiede, inchiodato sulla croce, ancora non morto di dolore per te: “ per pietà, fidati di me, son qui solo per te, mi credi?”. Allora puoi solo inginocchiarti e credere, perché un Uomo che soffre così per te e per me, sta soltanto dicendo : “ Io ti voglio amare per sempre. Posso?”.
Non posso più negare che quella tomba è vuota! L’ho vista con questi occhi, l’ho toccata, baciata e annusata. E lì Gesù non c’è! Lì Gesù non lo senti perché non c’è!
“ Non è qui. E’ risorto!” ( Lc.24,6)
Non vedevo l’ora di tornare e vedere dov’era Lui a casa mia, di scoprirLo Risorto tra le mie magagne quotidiane, le mie noie, le arrabbiature, gli sbagli, le angosce e le infedeltà. Perché a Gerusalemme in quella tomba non c’era. E allor a dov’è? Ovunque sono io, l ì c’è Lui e sempre mett e qualcosa di buono nel male che c’è. Sempre. Con i suoi tempi, diversi da quelli che pretendo io.
Ma, fidati: più Lo frequenti, più Lo conosci, più inizi a capirLo. Come qualsiasi normalissima relazione di diverso c’è che, in più, di Lui te ne innamori…inevitabilmente.
Ecco, i o così l’ho conosciuto Gesù: vivendo libera la mia vita. L’ho cercato nella libertà e nella libertà Lui mi ama.
Dio è Amore sempre, anche quando tu non ci credi…ti piaccia o no!
Anna Graziella
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