Carissimi,

Ecco i video ed una carrellata di foto del Capodanno 2017 appena trascorso insieme!

Foto che comprendono la catechesi introduttiva di p. Francesco Piloni, la festa insieme al palazzetto d’Assisi, la celebrazione eucaristica della mezzanotte e la catechesi conclusiva del 1 gennaio tenuta da p. Gianluca Iacomino…

Una serie di momenti diversi che ci hanno permesso, nello stesso tempo, di vivere la serietà e la gioia di un anno per cui ringraziare ed un anno in cui sperare!

Auguriamo a tutti voi una vita ricca di STUPORE e MERAVIGLIA!

Il Signore vi dia pace!

…E il meglio deve ancora venire!

 

Clicca sui seguenti link per vedere i VIDEO:

Catechesi iniziale di p. Francesco Piloni

Omelia di S.E. Mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo di Foligno

Testimonianza di fra Khukaz, OFM Custodia di Terra Santa

 

Ed ecco le FOTO dei vari momenti:

Fratelli, buon anno! Buon principio di questo anno nuovo!

Ad Assisi in questi giorni sono passati più di milleottocento giovani. C’ero anche io e forse anche tu. Ma in realtà eravamo molti di più.

La domanda è, perché essere qui per capodanno? Mi è capitato ovviamente che miei amici mi chiedessero dove andavo a per il passaggio dell’anno… alla risposta “Quest’anno sarò ad Assisi” mi chiedevano “Ad Assisi? E cosa fate? Cenone, festa…”

Sì, anche tutto questo. Però in tempi e forse modi un po’ diversi: quasi sempre gli eventi a cui sono stato, o che ho organizzato, erano strutturati con una cena lunga fino a mezzanotte, momento in cui c’era un countdown corale, dopo il quale scattava il brindisi, per accogliere l’anno che iniziava con auguri e felicitazioni, con abbracci e con i cin-­‐cin di bicchieri pieni di spumante… poi solitamente dopo gli auguri iniziava la grande serata, in cui ci si divertiva tutti assieme. Per quello che è la mia esperienza, si usciva fuori, si continuava a fare tanti altri cin-­‐ cin, o si andava a ballare o far festa.

Così solitamente si riempivano le prime luci del nuovo anno. Però, anno dopo anno e capodanno dopo capodanno, sentivo che la serata diventava sempre un po’ più pesante da organizzarsi da decidere cosa fare…finché alla classica domanda ‘cosa fai a capodanno?’ rispondevo ‘Non lo so. Ma chissene frega, tanto è una serata come tutte le altre!’

 Be’ oggi ti dico: No. Non è una serata come tutte le altre. Ha qualcosa di particolare, qualcosa che la rende esclusiva.

Io ho sempre pensato che per essere speciale una serata debba avere qualcosa di straordinario… debba fare rumore, essere rombante avere qualcosa da poter raccontare iniziando con frasi del tipo ‘Vecchio mio, non hai capito che serata è stata ieri!….”

Però dopo un po’ la sensazione era sempre più quella di stare a raccontarmela… di dover dimostrare a qualcuno che avevo passato una bella serata o un bel capodanno. Ma era vero? No. E allora? E allora chissene frega! tanto è una serata come tutte le altre! un po’, insomma, come la volpe con l’uva, nella favola di Esopo.

Il capodanno è invece un momento un po’ speciale e la sua particolarità è un’attribuzione di significato. Cosa vuol dire? Vuol dire che il capodanno è SI, oggettivamente, una serata come tutte le altre ma NO, personalmente non lo è! per Te, per Me, per ciascuno, non lo è.

C’è un capodanno, e c’è il tuo capodanno, che è quello che festeggi dentro di te, da solo, nell’intimo del tuo essere; quello che mi fa dire: ‘Buon principio Luca, ed eccoci qua di nuovo.’ Le ricorrenze. Il capodanno è un po’ come il tuo compleanno. Solo che non è solo tuo, è di tutti! Ognuno sa che anno compirà in questo 2016 … 25 anni, 27, 30 anni 35…. Ognuno ha i suoi, ma si è insieme a celebrare questa entrata, ognuno nella sua particolarità. Nel suo anno.

Ti confesso che spesso questo secondo tipo di capodanno, di cui parlavo prima, lo sentivo appena; forse era a questo che serviva il rombare e il rumore della serata di capodanno. A soffocare questo augurio velato e appena percepibile… questo augurio intimo che faceva un po’ paura. Il fatto è che comunque questo augurio, terribilmente velato, si faceva sentire in ogni caso! Magari non durante la serata, quella era Mia! E io non permettevo a nessun augurio velato di impadronirsi della Mia serata. Però poi solitamente il giorno dopo, quando mi svegliavo, tardi, tutto rintronato (per non dire rincoglionito) e magari ancora un po’ traballante, le mie difese erano abbassate e quella voce mi diceva ‘Buon principio Luca, ed eccoci qua di nuovo.’ E be’ per lo meno io a quella voce inconsciamente spesso rispondevo: ‘Buon principio un c***! Speriamo solo che non sia un anno come questo che è passato!’

…e cominci così il tuo anno…

Perché ti dico queste cose? Perché io in queste due serate di capodanno ad Assisi (questa e quella dell’anno scorso) ho riscoperto una cosa importante di questa festa, importanza che mi avevano fatto dimenticare…. importanza che era diluita e annegata nel mare dei festeggiamenti fini a sé stessi, delle ricorrenze che arrivano e ci colgono impreparati…

È stato un passaggio dal mero festeggiare la fine dell’anno sperando che i giorni del nuovo anno siano un po’ migliori, al celebrare l’inizio di un anno nuovo ringraziando per quello che di bello c’è stato in quello appena trascorso.

E in tutto questo c’entra Dio, perché è solo guardando a un Padre comune che puoi veramente augurarti e augurare che sia un anno bello e importante, a persone che riconosci essere tuoi fratelli. A persone che percorreranno insieme a te, che tu lo voglia o no, questo tratto di strada, che è questo anno.

Ecco perché il capodanno ad Assisi: c’è la cena, c’è un festeggiare, c’è un ballare ci sono i cin-­‐ cin, c’è uno stare insieme… ma tutto fa da cornice alla celebrazione nell’Eucarestia dell’inizio di una tappa di cammino lunga un anno, e comune a tutti. A TUTTI. A chi camminerà con noi, a chi s’incontrerà, a chi ci perdonerà, a chi ci lascerà e sarà con noi in altro modo, a chi ci indicherà una direzione… Gioia Dolore Entusiasmo Inquietudini Serenità Perdono…ci saranno anche loro a camminare con noi!

Ma quella voce che ti visita e ti sussurra ‘Buon anno! Eccoci qua di nuovo!’ nel tuo intimo, non soffocarla… tanto prima o dopo torna fuori! Non fare finta di niente e ascolta cosa fa risuonare, perché quella è la strada!

Be’ ecco. Questo è stato il mio capodanno quest’anno. Un Capodanno che apre a un anno Al Settimo Cielo. Questo era il titolo e l’augurio di Assisi per quest’anno.

Vorrei quindi salutarti ricordando queste parole: pensa a un momento in cui ti è sembrato di toccare il cielo con un dito… Ecco. Il sogno di Dio è di non farti solo toccare il Cielo con un dito, perché sarebbe riduttivo, e poi finisce! Il suo desiderio è di farti abitare in questa Dimensione! Io questo voglio, questo desidero per quest’anno! E lo voglio anche per Te! Abitare lì, abitare il Settimo Cielo, abitare il Cuore di Dio! E l’unica porta attraverso cui arrivare al cuore di Dio, lo ricordava nostro fratello Pietro nell’omelia, è fissare lo sguardo sull’amore materno e dolcissimo di Maria, che custodisce il Cuore di Dio, che è suo Figlio, che è il Gesù, il Dio che Salva, L’Emmanuele, il Dio con noi!

E allora buon anno sorella mia, buon anno fratello mio! Nel nome dell’Amore che vince e ogni morte, perché già morto e tornato a vivere una volta e per sempre, un buon anno nello Spirito Santo, che mai abbandona chi lo chiede!

Shalom

Luca

La catechesi di fra Francesco Piloni in Basilica

Scarica da qui il testo della catechesi Capodanno 2015 Qui e ora. Ora è qui

I video mostrati durante la festa in Palestra

Il video introduzione dell’ospite presente

L’omelia della messa della vigilia in Basilica

Ecco le foto della serata di Capodanno!

[AFG_gallery id=’1′]

Qui e Ora, Ora è Qui” è stato questo il tema del Capodanno dei Giovani 2015 festeggiato ad Assisi con i Frati Minori della Porziuncola e le suore che vi collaborano. Dopo la catechesi iniziale del tardo pomeriggio davanti alla Porziuncola, si è svolta la festa al Palasir di Santa Maria degli Angeli dove il Signore ha dato appuntamento a circa 1500 giovani.

Durante la festa, che si è svolta all’insegna di balli e canti, sono stati proiettati alcuni video di persone che testimoniavano la capacità di saper cogliere l’attimo e di sapersi donare in modo gratuito.

La vera protagonista, però, è stata la gioia, dono che manifesta la presenza dell’Emmanuele, del Dio-con-noi: per Davide Cerullo, invitato speciale della serata, è stata questa a portarlo alla conversione a Cristo. Il capodanno poi non poteva che continuare in Basilica con la Celebrazione dell’Eucaristia alle 23.30, dove radunati dal Risorto, si è aspettato il nuovo anno sotto lo sguardo di Dio misericordioso e in comunione con tutta la Chiesa per ringraziarLo per i tanti doni ricevuti nel 2014 e mettere nelle Sue sicure mani le nostre buone intenzioni di seguirLo nell’anno nuovo.

“Cosa posso dirvi ancora dopo tutto ciò che già avete ascoltato questa sera?”

Guarda i VIDEO del Capodanno

Guarda le FOTO del Capodanno

CATECHESI DEL POMERIGGIO IN BASILICA

FESTA E MESSA DELLA NOTTE

Intervista di Radio Vaticana a p. Francesco Piloni

Comunicato Stampa

Capodanno in Assisi 2013-2014 - Frati Minori Assisi

 

Davanti ai giovani giunti ad Assisi per l’ultimo dell’anno
Ad un mese dal transito di Chiara da questo mondo alla Casa del Padre proponiamo, a beneficio di tutti, una breve testimonianza di Fr. Emanuele – amico di Chiara ed Enrico – e la registrazione audio della testimonianza che i due hanno offerto e condiviso, su invito dei Frati di Assisi, a Santa Maria degli Angeli durante i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno nel 2009.

Chiara Corbella ed Enrico Petrillo sono due giovani cresciuti all’interno dei movimenti del Rinnovamento Carismatico cattolico. Si sono sposati nel settembre 2008 dopo essersi conosciuti a Medjugorje durante un pellegrinaggio nel luglio 2002. Sono una coppia di fidanzati semplicissima, con le fatiche e le difficoltà di tanti.

Insieme cercano un cammino che li porti ad approfondire la loro fede e a cercare di fare chiarezza sulla propria vocazione; per questo nel 2005, spinti da alcuni amici che suscitano in loro curiosità ed interesse, approdano ad Assisi dove frequentano il Corso Vocazionale e il Corso Fidanzati.

L’incontro con S. Francesco li spinge ad approfondire la loro relazione con Dio e per questo iniziano un cammino di direzione spirituale, imparando ad accogliere la propria umanità e le proprie fatiche davanti a Dio. Maturano così la decisione di sposarsi durante la Marcia Francescana del 2007 celebrando il matrimonio ad Assisi il 21 settembre 2008.

Chiara afferma che nel giorno del suo matrimonio ha desiderato consegnare tutta la sua vita a Cristo mediante Enrico, e nel matrimonio – nei tre anni e nove mesi vissuti da sposa – con suo marito inizia un cammino di profonda sequela di Cristo applicando, dice Chiara, la spiritualità delle tre P: Piccoli-Passi-Possibili, cioè non cercare grandi cose, né guardare troppo al passato ma fidandosi di Dio nell’attimo presente. Si troveranno a fare scelte grandi per la loro vita e per la vita dei loro tre figli: i primi due, Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni, vissuti circa una mezz’oretta, e in ultimo Francesco, nato nel maggio del 2011.

La scoperta di un carcinoma molto aggressivo alla lingua, all’inizio di quest’ultima gravidanza, dà loro modo di affidarsi sempre più pienamente all’amore di Dio. Da qui la decisione di Chiara ed Enrico di affrontare dolorose chemio e radioterapie, ma solo dopo la nascita di Francesco.

Purtroppo gli ultimi controlli nel marzo del 2012 rivelano metastasi diffuse. È il mercoledì santo e Chiara scopre di essere una malata terminale.

Affronta gli ultimi mesi di vita in una comunione grande con la Chiesa e in unione profonda con Cristo, soprattutto adorato nell’eucarestia, alla cui celebrazione partecipa con grande desiderio. Prova da sempre un amore grande per la Vergine Maria, a cui affiderà tutto.

Un piccolo cartellino di fronte al suo letto che dice “collocazione provvisoria”, nota espressione con cui Don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, si riferiva alla croce e alla morte, l’accompagnerà ogni giorno.

Vedendo l’aggravarsi delle condizioni di Chiara, suo marito Enrico manda un sms ai suoi amici sacerdoti più cari: “Siamo con le lampade accese. Aspettiamo lo sposo”. Alle 12.00 Chiara muore. Nelle ultime ore prima di morire Chiara ringrazia e saluta dicendo: “Vi voglio bene a tutti” e si addormenta in Dio.

I Frati Minori di Assisi ringraziano Chiara ed Enrico per la vivente testimonianza resa a Dio che è Amore, e lodano il Signore che ci ama tanto da rispettare i piccoli-passi-possibili e che difende la nostra vita offrendo la Sua a noi.

Beati quei ragazzi e quelle ragazze che fanno della volontà di Dio il loro progetto di vita,
perché essi saranno veramente liberi.

Beati quei ragazzi e quelle ragazze che decidono il loro futuro pregando, ascoltando, consultando,
perché troveranno la strada per realizzarlo.

Beati quegli uomini e donne, quei giovani e bambini che di tutto quanto hanno sanno fare a metà con chi non ha,
perché saranno felici il doppio.

Beati quegli uomini e quelle donne che hanno nostalgia di purezza,
perché Dio ridonerà loro un cuore puro di fanciulli.

Beati quei ragazzi e quelle ragazze che sanno dare gradualità alla loro vita,
vivendo l’ amicizia, poi il fidanzamento nella purezza, preparandosi e in attesa del sigillo nuziale che Dio metterà sul loro amore.

Beati quei ragazzi e quelle ragazze che Gesù riserverà per sé, chiamandoli a un cuore grande, a un amore per tutti, a consacrarsi per la salvezza del mondo.

Beati quei ragazzi e quelle ragazze, la cui vita non si imporrà a nessuno,
ma attrarranno tutti con la bellezza delle loro azioni e la verità delle loro parole.

Beati quei giovani che sanno vedere Dio in ogni frammento di verità e di bellezza, di bontà e di amore, in ogni volto anche il più sfigurato,
perché si stanno preparando a contemplare il volto di Dio.

Beata la Chiesa e il mondo che può contare con questi giovani,
perché Dio farà cose grandi con loro.

Fr. Giancarlo Rosati ofm

 

Erano circa 1500 i giovani, accompagnati da frati, suore e preti di tutta Italia, giunti ieri sera alla Porziuncola per accogliere il 2012 rendendo grazie al Signore per le meraviglie compiute nell’anno passato.

La serata è iniziata con la celebrazione del Vespro, presieduta da p. Francesco Piloni, dinanzi alla Porziuncola dove i ragazzi si sono radunati alle ore 18.00. Dopo la liturgia della Parola Padre Francesco ha presentato il tema «Il meglio deve ancora venire» riferendosi alla Vita Eterna e riportando l’attenzione sull’amore di Dio che si cala nella vita di ognuno di noi, non imponendosi ma lasciandoci la possibilità di accoglierlo per poi poterlo ridonare. L’amore di Dio se accolto ha la capacità di cambiarci al punto da darci Pensieri nuovi, Cuori nuovi, Occhi nuovi e Gesti nuovi. Al termine della catechesi la preghiera si è conclusa con il Padre Nostro e la Benedizione.

I ragazzi sono poi andati a cena e si sono ritrovati per il secondo momento, quello della festa al palazzetto. Presentatore della serata è stato p. Gianluca Iacomino accompagnato frati e suore e dalla mitica band dei Perfetta Letizia che ha animato la nottata con musiche e canti. Dopo la presentazione delle regioni, con la proiezione di un filmato e la “sigla della serata”, p. Gianluca ha chiesto per ognuno dei ragazzi presenti, in questo nuovo anno, Occhi nuovi per vedere le meraviglie che il Signore ha donato nella vita di ogni persona, occhi che sappiano vedere oltre ogni “crisi” che le nostre radici sono in cielo dove aspettiamo di contemplare in eterno il Volto di Dio.

Dopo alcuni canti il terzo momento della festa ha proposto la testimonianza di due donne:

  • la prima, una signora colombiana che ha raccontato in poche parole, ma dense di significato, i sette anni trascorsi in carcere e come l’accoglienza dell’amore di Dio ha cambiato la sua vita, il suo rapporto con se stessa, con i suoi familiari e anche con gli atti processuali;
  • la seconda, Clara, una mamma e sposa di Perugia, ha raccontato un «pezzo» della sua vita: di come questo Signore molto concreto è entrato far parte della sua vita trasformandola: «Ho iniziato ha vedere con occhi nuovi e da quel momento mia vita ha portato frutto anche per altri: il Signore mi ha accolto con le mie povertà, trasformandole per metterle a disposizione di tante persone bisognose, in particolare carcerati e ragazze di strada». Padre Francesco ha concluso l’intervento dicendo: «Il meglio nella vostra vita è già arrivato!!!».

Dopo un ultimo canto c’è stata la consegna per ogni ragazzo di un Santo protettore per l’anno in arrivo e poi la processione aux flambeaux fino alla Porziuncola, attraversando le vie di Santa Maria degli Angeli, dove si è svolta la celebrazione Eucaristica presieduta da p. Giancarlo Rosati, responsabile dell’animazione vocazionale dei Frati Minori dell’Umbria, accompagnato da una trentina di sacerdoti concelebranti e dal coro dei cantori (frati e suore) guidato da fr. Fabio Nardelli.

P. Giancarlo ha iniziato l’omelia dicendo: «Vi vogliamo bene. Per questo vi abbiamo invitato!» e poi ha continuato ribadendo più volte come ci riportava nella seconda lettura S. Paolo: «L’eternità è già qui!!»: Dio ci ha mandato il suo Figlio nato da donna, ed ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del Figlio, che grida; Abba!! Padre!! Ha ricordato poi come anche la vita di Francesco d’Assisi si è trasformata: «Francesco ha i tratti di una umanità compiuta, tutti lo riconoscono anche chi non crede, tutti si vogliono identificare con lui». P. Giancarlo ha concluso l’omelia con le beatitudini dei giovani!!!!

Dopo la Celebrazione c’è stato il consueto scambio di auguri.

Ascoltando e incontrando molti ragazzi è passato questo messaggio francescano della gioia: non è una gioia “farsa” ma una gioia che viene da Dio ed è contagiosa. Quindi anche il modo di festeggiare e di ringraziare il Signore per le sue meraviglie lo diventa.

Ringraziamo in particolare i Frati dell’animazione vocazionale e tutti quelli che hanno collaborato per la riuscita di questa grande Festa. Ma, soprattutto, ringraziamo Dio per tutto quello che ha fatto e continua a fare. L’Eternità è già qui!!!!! Anche se il meglio deve ancora venire!!