Una pioggia abbondante ci accoglie, una pioggia di Misericordia ci ridà vita

Prevista già dalla giornata di ieri, quando marciavamo in direzione San Terenziano, oggi la pioggia è arrivata, causando qualche piccolo disagio, mentre procedevamo verso Montefalco.

Qui sosteremo anche domani per un importantissimo incontro che i ragazzi faranno con la Misericordia del Padre: la penitenziale, cuore di questi giorni di cammino.

L’ascolto delle parabole del Regno allargano poco alla volta il nostro cuore a ricevere il dono della Sua Presenza nella nostra vita e rafforzano il nostro desiderio di esserne fedeli servitori.

Di grande aiuto al cammino è la fraternità che di giorno in giorno si va costruendo, favorita anche da momenti ludici, come il workshop della serata di lunedì, e da altri nei piccoli gruppi, come è avvenuto ieri sera.

Che tutto sia impegnato da Dio affinché il Suo seme in noi porti frutto, al Cento per Uno, per essere parte così anche noi allo splendore del Regno dei Cieli.

Sono perché pensato, sono perché amato

Prosegue il cammino dei marciatori verso la Porziuncola.

Partiti ieri da Amelia, dopo la sosta a Sambucetole in cui siano stati calorosamente accolti dal vicario generale della diocesi di Terni-Narni-Amelia, siamo giunti fino a Montecastrilli, concludendo così la prima tappa, accompagnati dal riparo delle nubi e dalla Parola di grazia.

Nella serata un momento di festa con la gente del posto ci ha fatto dimenticare della fatica fatta e ancora da fare.

Oggi Desiderosi di proseguire nel cammino, abbiamo mosso i primi passi in concomitanza con le prime luci dell’alba. Ci attendeva Massa Martana, dove si è tenuta la catechesi di questa seconda tappa.

Uno dei pensieri più belli che oggi ci è stato consegnato è che possiamo e dovremmo dire “Cogitor ergo sum” e non “Cogito ergo sum”, ovvero non sono perché penso ma sono, e continuo ad essere, perché pensato, pensato perché amato: è la misericordia di Dio che ci fa essere e ci fa crescere.

La Misericordia di Dio che chi prepariamo a ricevere!

Vi offro il sunto di ciò che ho vissuto e provato e per cui ancora oggi benedico

Vincenzo:

Santa Maria degli Angeli (PG) – L’arrivo è di quelli che ti lasciano senza fiato, con gli occhi lucidi, le gambe tremanti, il cuore che batte a mille. Gli abbracci e tutta la gioia che ne consegue non sarebbe possibile nè comprensibile se alle spalle non ci fosse il cammino che ognuno porta con sè, nello zaino, nella polvere, nel sudore e nelle vesciche dei piedi che – chi più chi meno – caratterizzano il corpo come segno indelebile di una strada che stravolge e coinvolge tutto te stesso.

Poche immagini rubate all’arrivo dei circa 1200 giovani, pellegrini più che marciatori, sulle strade di Cristo e sull’esempio di Franceco d’Assisi, il 2 agosto presso la Porziuncola in Santa Maria degli Angeli di Assisi.

Da tutta Italia in marcia dal 25 luglio per la festa del Perdono di Assisi, il giubileo francescano che ogni anno rende questa piccola cappella – un tempo nel cuore di un bosco di querce – la porta privilegiata per entrare nella misericordia di Dio Padre.

Alle spalle centinaia di chilometri macinati grazie al passo della fede, corroborati dalla preghiera e dalla voglia di essere pellegrini che ritornano alla casa del Padre, in attesa di quell’abbraccio d’Amore grande che ogni pellegrino porta con sé nel cuore all’inizio del viaggio verso la Porziuncola.

Anche noi ci siamo fatti pellegrini insieme ad un gruppo di giovani, per entrare nel pieno dello spirito che ogni anno – questa è la ventottesima marcia – muove i passi sulle strade di Francesco, il poverello umbro.

L’Umbria e la Toscana sono le terre che ci accolgono per questo pellegrinaggio che raccoglie circa 300 giovani di tutta Italia. E’ la marcia dell’Umbria, una delle tante che si snodano sui percorsi pensati dai religiosi francescani nelle varie regioni italiane. Ci si raduna a Cortona per poi proseguire lungo i pendii dolci, ma non troppo, della Toscana e sbucare nella terra del Santo fino alla basilica di Santa Maria degli Angeli, scrigno che custodisce la cappella della Porziuncola, dove si celebra il Perdono d’Assisi, dopo circa 150 chilometri di piedi e cuore.

E’ una comunità in cammino. Italiani, da un po’ tutte le regioni (sette sono i calabresi che vi prendono parte), ma anche messicani e francesi. La preghiera scandisce il passo, con le lodi, il rosario, la messa, che accompagnano la preparazione al sacramento della riconciliazione, uno degli ultimi atti di questo camminare verso… l’incontro con il Padre misericordioso.

La strada è faticosa, la fatica è ambiente privilegiato per capire e ascoltare il mistero di Cristo Crocifisso, la solidarietà e l’attenzione verso i fratelli in difficoltà lo spirito che unisce, fortifica, fa cadere le maschere e fa essere se stessi.

Una esperienza significante e significativa che regala attimi unici. Il tempo del silenzio è l’ambiente in cui rileggere, passo dopo passo, la propria esistenza alla luce della Parola, guida, maestra e compagna di strada. La sera, poi, l’animazione nei paesi toccati dalla marcia è la testimonianza viva e bella di una Chiesa pellegrina, gioiosa, e capace di rinnovare e rinnovarsi lungo le strade del mondo, per farsi segno visibile dell’Amore, che è Vita, Verità, Via nel ritmo dei giorni che vanno.

Per i giovani pellegrini non c’è attimo di tregua. I ritmi sono serrati. Sveglia la mattina alle cinque, colazione in mezz’ora e poi subito in marcia, zaino in spalla lungo strade bianche o carrozzabili a cavallo di Umbria e Toscana. A guidarli sono i frati e le suore francescane che abitano i conventi della regione del Santo d’Italia, che, come attenti “padri” e “madri” sostengono spiritualmente il cammino di questi pellegrini dal cuore attento, in cerca del senso pieno della vita.

Dieci giorni ricchi di ogni cosa: festa, sudore, preghiera, gioia, canto, difficoltà, sconforto, imprevisti, allegria, bellezza, morte, risurrezione. Il cammino è metafora della vita e lungo le strade di questi giovani è davvero accaduto di tutto. Personaggio guida, per la riflessione e le catechesi, curate da padre Francesco Piloni, è Pietro, il peccatore che lo sguardo di Dio misericordioso trasforma nel pescatore di uomini che tutti conosciamo.

I giovani lo scrutano, lo rileggono alla luce della loro esperienza di vita, lo riconoscono come l’immagine di loro stessi: fragile, contradditorio, coraggioso, traditore, bello, pieno di speranze, al quale Cristo affida la missione più grande: “pascere il suo gregge”. Il gesto d’Amore che va oltre ogni limite, schema, che la mente umana possa pensare, immaginare. Quell’Amore che a guardare gli occhi di questi giovani – alla fine dell’esperienza della marcia francescana – ha davvero incontrato, attraverso Cristo, il cuore dei pellegrini lungo le strade della loro vita e per Lui sono pronti a spendersi nella quotidianità.

Allora lo slogan della XXVIII Marcia Francescana “Il cammino si fa incontro” ti accorgi che è davvero una realtà, una bella realtà di questi tempi, in cui ancora esistono giovani che non hanno paura di scendere per strada alla ricerca di quella verità che li renderà liberi, per sempre.

(dedicato a tutti i marciatori, frati, suore e guastatori della XXVIII Marcia Francescana – Umbria)

Diario di un marciatore

“Cento per uno” è il titolo della marcia francescana 2014, che ha come protagonista il buon Seminatore.

Ha avuto inizio ieri la marcia organizzata dai Frati minori di tutta Italia: ciascun gruppo si è messo in cammino nella propria Regione per poi confluire tutti insieme, nel pomeriggio del 2 agosto – giorno del Perdono di Assisi – a Santa Maria degli Angeli per ricevere l’abbraccio del Padre all’interno della Porziuncola.

Il gruppo di Umbria e Sardegna, che quest’anno inizia il proprio cammino da Amelia (TR), sfidando le apparentemente autunnali condizioni atmosferiche, raggiungerà la Porziuncola percorrendo 130 km circa tra le verdi e fiorite colline e i borghi medievali umbri.

In tutto, tra marciatori, giovani in servizio e consacrati siamo in 270, qui convocati per chiedere al Signore di farci portare a frutto il seme che la grazia ha riposto in noi.

La giornata di oggi, dedicata ad un ritiro che potesse dare il giusto tono al nostro incedere, ha già messo in movimento i nostri cuori ed il nostro spirito. Domani mattina, quando molti ancora dormiranno, la sveglia ci avviserà che è ora di iniziare il cammino verso Assisi.

Laura:

Solo un anno fa qualche centinaio di km da calpestare e tanti kg sulle spalle da portare con noi! Eppure quel fardello lo sentivamo sempre più leggero. E il passo della marcia, nei giorni e mesi a seguire, è diventato il passo di una corsa verso la Nostra Casa…

Buon Cammino ai marciatori 2014.

E ai marciatori 2013: continuiamo a mantenere il passo.

Un cuore felice e grato ai Frati Sog Assisi.

Chiara:

Sei anni fa, esattamente ‘ieri’ compivo 18 anni e oggi partivo per la mia ‘MARCIA FRANCESCANA – IL CAMMINO SI FA INCONTRO’.

Un’esperienza, anzi , L’ESPERIENZA più bella e significativa della mia vita. Un’esperienza fatta di INCONTRI, SORRISI, LACRIME, SCONFORTO, GIOIA ma tanto, tanto AMORE … Amore reciproco, amore VERO, quell’amore che solo chi conosce Dio può intendere e provare.

Sono stati giorni che mi hanno segnata profondamente, giorni nei quali sono stata a pensare e ripensare, a piangere, a gioire e capire .. Capire tante cose. Ho scoperto lati del mio essere che prima non conoscevo, debolezze, paure, angosce … ma ho scoperto in me tanta voglia di amare e di far stare bene chi mi sta intorno.

Auguro a tutti di poter fare un’esperienza del genere perché io lì, negli occhi dei ragazzi, nelle mani tese dei Frati, nei sorrisi delle persone che ci accoglievano … io lì ho conosciuto Gesù, quel Gesù pronto sempre a starti vicino e a dirti ‘TU SEI PREZIOSO PER ME’.

Grazie a tutti quelli che, sei anni fa, mi hanno portata per mano, mi hanno regalato sorrisi pieni di gioia e amore, senza chiedere MAI nulla in cambio. SIETE SCRITTI NEL MIO CUORE, UNO PER UNO, MA SOPRATTUTTO NEL CUORE DI DIO.

BUONA MARCIA, BUONA ESPERIENZA DI VITA, MARCIATORI DEL 2014 .. CHE POSSIATE ANCHE VOI, COME ME, SCOPRIRE GESU’ NEL CUORE DI CHI VI SI DONA SENZA RISPARMIO.

La XXXIII Marcia francescana del Perdono si consuma dentro queste parole: “Chi crede, cammina”; in cammino verso la Porziuncola, migliaia di giovani hanno gettato la loro fede in avanti, perché venisse attirata dalla Misericordia del Signore, nella fatica, nella gioia, nella Bellezza che ogni sentiero battuto comporta, hanno cercato di seguire il Volto di Cristo: c’è sempre qualcuno che ci precede, per condurci nel Grembo di Dio, la Vergine Maria, di cui la Porziuncola è roccioso segno.

C’è una Porta di Vita eterna, c’è una morte vinta. Da contemplare.

È qui che Francesco si è sentito rivolgere queste parole: “Chiedimi quello che vuoi …”; e lui, il Povero di Dio, ha chiesto, per noi tutti, il perdono totale; e Dio si sorprende della richiesta spropositata e, per questo, concede tutto.

Tutto, attraverso Maria, che è dalla parte nostra.

Dio non ha bisogno di spazi ampi, ma di spazi vuoti.

Per questo, solo dalla povertà, dall’umiltà, può germogliare la Parola che dà senso pieno alla vita nostra; davanti a Cristo, Pane della vita, Luce del mondo, Resurrezione, già in queste strade del mondo, anche le nostre vite brilleranno. Splendenti, luminose, rivolte al Sole. Che mai tramonterà.

Saluto ai marciatori del Ministro Generale dei Frati Minori, fr. Michael A. Perry

“Tu sei Santo!”: queste le parole che risuonavano oggi pomeriggio nella piazza della Basilica, all’arrivo del primo gruppo di giovani della XXXIII Marcia Francescana, dal titolo “Chi crede cammina”. Dal 25 luglio centinaia di giovani sono in cammino, da tutta Italia e oltre (dall’Austria, dalla Croazia, dalla Bosnia), alla volta della Porziuncola, locus sanctus e porta vitae aeternae, santuario del Perdono.

Tu sei Santo! E chi potrà narrare le Tue opere di grazia nel cuore di questi giovani, i cui volti, pur segnati dalla fatica e della canicola, lasciavano trasparire una gioia traboccante? Abbiamo chiesto ad alcuni di loro di esprimere in una parola la bellezza di questi giorni di cammino: e sono affiorati termini come misericordia, fraternità, gioia, speranza, libertà, stupore, stanchezza, condivisione, conversione; l’immagine profetica di sepolcri che si aprono; e verbi come “fidarti”, “offritevi”, “bùttati”… Intravediamo in queste parole l’opera di Dio che plasma il Suo popolo: offendo il Suo perdono, che riconcilia con Lui e coi fratelli; suscitando una conversione, cioè un cambio di rotta, di mentalità, che apre ad una vita nuova, fatta di gioia, libertà, di relazioni fraterne, di fiducia nel futuro; e intravediamo pure la nostra risposta, che ci chiede di fidarci di Lui e di camminare con Lui.

La gioia del canto e le parole di benedizione e di lode Francesco di Assisi hanno accolto i gruppi di marciatori che via via si aggiungevano nella piazza; a loro si è infine rivolto il Ministro Generale dei Frati Minori, fr. M. A. Perry.

Il Generale ha ringraziato i giovani marciatori per la testimonianza che rendono alla vita, alla gioia, alla misericordia di Dio. Ha poi ricordato che Dio è con noi, cammina con noi e conosce le nostre difficoltà e crisi, così come le nostre gioie, e ci offre l’esperienza della Sua misericordia perché portiamo al mondo un messaggio di speranza, per ricostruire la famiglia umana. Ha poi sottolineato che il camminare è espressione di un movimento interiore, spirituale, che noi compiamo per affrontare ciò che ostacola la nostra amicizia con Gesù; ma prima ancora è espressione di un movimento di Dio, che vuole portarci tra le Sue braccia. Infine, richiamandosi all’incontro della GMG di Rio de Janeiro con Papa Francesco, ha invitato i giovani a passare dallostare al fare, ad uscire per trovare se stessi, gli altri e Cristo, per camminare con Lui e come Lui, e rispondere insieme ai fratelli alla Sua chiamata.

“Tu sei santo, Signore, solo Dio, che compi meraviglie!”. Così si esprimeva Francesco, nelle Lodi di Dio Altissimo, dopo l’ineffabile esperienza della Verna, accogliendo nel suo corpo i segni dell’amore di Cristo che già aveva conquistato il suo cuore; un cuore che, dilatato dallo Spirito sugli orizzonti di Dio, colmo degli stessi sentimenti che furono in Cristo, era traboccato dinanzi alla Porziuncola in parole vibranti: “Voglio mandarvi tutti in Paradiso!”. Questa volontà di Francesco ha mosso otto secoli di storia, e ha trovato compimento anche oggi, in questi giovani che si sono uniti alle migliaia di pellegrini che fin dalle 6 del mattino hanno gremito la Basilica accostandosi al Sacramento della Riconciliazione e partecipando all’Eucaristia.

“Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente, e santo è il suo nome”: così cantava dinanzi alla cugina Elisabetta la Vergine Madre, modello di ogni lode. Ed oggi, dal fastigio della Basilica, il suo rilucente, materno abbraccio ha reso plasticamente l’invito risuonato nella Liturgia della Parola: “Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate!” (Sir 24, 18). Regina degli Angeli! Chi potrà narrare le grazie che il Signore continua a donarci per la tua intercessione?

Splendenti, luminosi, rivolti al Sole.

Come i grappoli dorati e bruniti delle viti – già sorridenti nei nostri campi umbri -, così sono i corpi spumeggianti dei marciatori che sulle orme di Francesco, inebriato da Gesù, proseguono la loro Avventura di questi giorni: attrattiva-Gesù.

Cammina bene chi sa dove andare.

Ed è bella la strada per chi cammina!

Il Perdono di Assisi ci aspetta.

La Porziuncola, spalancata per ciascuno, ci attende.

Il Dono incontra la nostra vita. Che può tornare pura, e disposta a “riveder le stelle”.

Splendenti, luminosi, rivolti al Sole.

La Marcia francescana regala volti così, a chi volto non ha.

Ecco,allora, il Dono di quest’oggi: la Luce è tornata nel cuore e sui visi nostri!

Con il regalo dell’Adorazione e della Confessione, ciascuno di noi ha fermato i propri passi davanti a Gesù.

Ma ha marciato nelle profondità dell’anima, per essere raggiunto, con il Sacramento della Riconciliazione, dall’Amore.

Dalla Sua infinita Misericordia.

Ed il Creato canta, perché ci si accorge, anche,che la più piccola goccia di resina è una lacrima d’albero, voluta fortemente dall’Eterno, per l’uomo, per renderlo lieto!

Il Vivente è il Vittorioso!

Chi crede, vede! Senza sforzo.

Perché è Dono. Dono Suo.

Splendente, luminosa, rivolta al Sole. Che ha in sé.

È Maria, la Madre. Sua Madre.

È così silente da passare inosservata.

Eppure è il calore ed il colore di Tutto.

Maria sostiene il nostro cammino, verso la Festa del Perdono, ogni mattino, quando, lungo le strade arse di queste ore, cerchiamo l’Acqua viva.

Il Rosario nutre i nostri passi nella tarda mattinata, quando il Sole, quasi allo Zenit, spalanca il Suo Fuoco dall’Universo.

Lei, LEI, è così Madre … Ci indica le orme di Gesù. Che portano ? a Dio piacendo ? nel Suo Grembo: in Porziuncola. Insieme.

Il 2 agosto. Ancora splendenti, luminosi,rivolti al Sole.