Il 2 agosto, giorno dell’Indulgenza della Porziuncola

Oggi, Solennità del Perdono consesso per intercessione di Francesco alla Porziuncola e Dedicazione della stessa chiesetta, durante l’arrivo della XXXII Marcia Francescana, o Marcia del Perdono, Federica Grandis è tornata a Santa Maria degli Angeli con le telecamere di TV2000.

La diretta di oggi mirava proprio ad intervistare alcuni marciatori perché raccontassero la loro esperienza. Ed è così che p. Francesco, Frate Minore che da un decennio circa è impegnato in tutte le attività che si tengono ad Assisi per i giovani, ha spiegato il senso della Marcia del Perdono, mentre Roberto, un giovane marciatore, ha raccontato la sua esperienza di questi giorni di grazia. I due servizi registrati, invece, hanno presentato due storie, entrambe cominciate lontano, ed entrambe legatesi in qualche modo al Signore per mezzo della Porziuncola, luogo evidentemente che attrae, luogo che affascina, luogo di grazia (ed in questi giorni quest’affermazione è concretamente tangibile), luogo della “porta santa sempre aperta”, porta del Paradiso!

Testimonianza di Tiago, Volontario della Porziuncola, dal Brasile alla Sardegna ad Assisi a…

Testimonianza di conversione di sr Rosa, Francescana Missionaria di Gesù Bambino, giunta 20 anni fa ad Assisi da Madrid ora serve il Regno proprio vicino alla Porziuncola che tanto ha significato e significa per lei.

Intervista a fr Francesco sulla Marcia Francescana o Marcia del Perdono all’arrivo in Porziuncola e Roberto uno dei 270 giovani che in questi giorni hanno marciato con i Frati di Umbria e Sardegna.

Davanti ai giovani giunti ad Assisi per l’ultimo dell’anno
Ad un mese dal transito di Chiara da questo mondo alla Casa del Padre proponiamo, a beneficio di tutti, una breve testimonianza di Fr. Emanuele – amico di Chiara ed Enrico – e la registrazione audio della testimonianza che i due hanno offerto e condiviso, su invito dei Frati di Assisi, a Santa Maria degli Angeli durante i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno nel 2009.

Chiara Corbella ed Enrico Petrillo sono due giovani cresciuti all’interno dei movimenti del Rinnovamento Carismatico cattolico. Si sono sposati nel settembre 2008 dopo essersi conosciuti a Medjugorje durante un pellegrinaggio nel luglio 2002. Sono una coppia di fidanzati semplicissima, con le fatiche e le difficoltà di tanti.

Insieme cercano un cammino che li porti ad approfondire la loro fede e a cercare di fare chiarezza sulla propria vocazione; per questo nel 2005, spinti da alcuni amici che suscitano in loro curiosità ed interesse, approdano ad Assisi dove frequentano il Corso Vocazionale e il Corso Fidanzati.

L’incontro con S. Francesco li spinge ad approfondire la loro relazione con Dio e per questo iniziano un cammino di direzione spirituale, imparando ad accogliere la propria umanità e le proprie fatiche davanti a Dio. Maturano così la decisione di sposarsi durante la Marcia Francescana del 2007 celebrando il matrimonio ad Assisi il 21 settembre 2008.

Chiara afferma che nel giorno del suo matrimonio ha desiderato consegnare tutta la sua vita a Cristo mediante Enrico, e nel matrimonio – nei tre anni e nove mesi vissuti da sposa – con suo marito inizia un cammino di profonda sequela di Cristo applicando, dice Chiara, la spiritualità delle tre P: Piccoli-Passi-Possibili, cioè non cercare grandi cose, né guardare troppo al passato ma fidandosi di Dio nell’attimo presente. Si troveranno a fare scelte grandi per la loro vita e per la vita dei loro tre figli: i primi due, Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni, vissuti circa una mezz’oretta, e in ultimo Francesco, nato nel maggio del 2011.

La scoperta di un carcinoma molto aggressivo alla lingua, all’inizio di quest’ultima gravidanza, dà loro modo di affidarsi sempre più pienamente all’amore di Dio. Da qui la decisione di Chiara ed Enrico di affrontare dolorose chemio e radioterapie, ma solo dopo la nascita di Francesco.

Purtroppo gli ultimi controlli nel marzo del 2012 rivelano metastasi diffuse. È il mercoledì santo e Chiara scopre di essere una malata terminale.

Affronta gli ultimi mesi di vita in una comunione grande con la Chiesa e in unione profonda con Cristo, soprattutto adorato nell’eucarestia, alla cui celebrazione partecipa con grande desiderio. Prova da sempre un amore grande per la Vergine Maria, a cui affiderà tutto.

Un piccolo cartellino di fronte al suo letto che dice “collocazione provvisoria”, nota espressione con cui Don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, si riferiva alla croce e alla morte, l’accompagnerà ogni giorno.

Vedendo l’aggravarsi delle condizioni di Chiara, suo marito Enrico manda un sms ai suoi amici sacerdoti più cari: “Siamo con le lampade accese. Aspettiamo lo sposo”. Alle 12.00 Chiara muore. Nelle ultime ore prima di morire Chiara ringrazia e saluta dicendo: “Vi voglio bene a tutti” e si addormenta in Dio.

I Frati Minori di Assisi ringraziano Chiara ed Enrico per la vivente testimonianza resa a Dio che è Amore, e lodano il Signore che ci ama tanto da rispettare i piccoli-passi-possibili e che difende la nostra vita offrendo la Sua a noi.

Beati quei ragazzi e quelle ragazze che fanno della volontà di Dio il loro progetto di vita,
perché essi saranno veramente liberi.

Beati quei ragazzi e quelle ragazze che decidono il loro futuro pregando, ascoltando, consultando,
perché troveranno la strada per realizzarlo.

Beati quegli uomini e donne, quei giovani e bambini che di tutto quanto hanno sanno fare a metà con chi non ha,
perché saranno felici il doppio.

Beati quegli uomini e quelle donne che hanno nostalgia di purezza,
perché Dio ridonerà loro un cuore puro di fanciulli.

Beati quei ragazzi e quelle ragazze che sanno dare gradualità alla loro vita,
vivendo l’ amicizia, poi il fidanzamento nella purezza, preparandosi e in attesa del sigillo nuziale che Dio metterà sul loro amore.

Beati quei ragazzi e quelle ragazze che Gesù riserverà per sé, chiamandoli a un cuore grande, a un amore per tutti, a consacrarsi per la salvezza del mondo.

Beati quei ragazzi e quelle ragazze, la cui vita non si imporrà a nessuno,
ma attrarranno tutti con la bellezza delle loro azioni e la verità delle loro parole.

Beati quei giovani che sanno vedere Dio in ogni frammento di verità e di bellezza, di bontà e di amore, in ogni volto anche il più sfigurato,
perché si stanno preparando a contemplare il volto di Dio.

Beata la Chiesa e il mondo che può contare con questi giovani,
perché Dio farà cose grandi con loro.

Fr. Giancarlo Rosati ofm

 

Erano circa 1500 i giovani, accompagnati da frati, suore e preti di tutta Italia, giunti ieri sera alla Porziuncola per accogliere il 2012 rendendo grazie al Signore per le meraviglie compiute nell’anno passato.

La serata è iniziata con la celebrazione del Vespro, presieduta da p. Francesco Piloni, dinanzi alla Porziuncola dove i ragazzi si sono radunati alle ore 18.00. Dopo la liturgia della Parola Padre Francesco ha presentato il tema «Il meglio deve ancora venire» riferendosi alla Vita Eterna e riportando l’attenzione sull’amore di Dio che si cala nella vita di ognuno di noi, non imponendosi ma lasciandoci la possibilità di accoglierlo per poi poterlo ridonare. L’amore di Dio se accolto ha la capacità di cambiarci al punto da darci Pensieri nuovi, Cuori nuovi, Occhi nuovi e Gesti nuovi. Al termine della catechesi la preghiera si è conclusa con il Padre Nostro e la Benedizione.

I ragazzi sono poi andati a cena e si sono ritrovati per il secondo momento, quello della festa al palazzetto. Presentatore della serata è stato p. Gianluca Iacomino accompagnato frati e suore e dalla mitica band dei Perfetta Letizia che ha animato la nottata con musiche e canti. Dopo la presentazione delle regioni, con la proiezione di un filmato e la “sigla della serata”, p. Gianluca ha chiesto per ognuno dei ragazzi presenti, in questo nuovo anno, Occhi nuovi per vedere le meraviglie che il Signore ha donato nella vita di ogni persona, occhi che sappiano vedere oltre ogni “crisi” che le nostre radici sono in cielo dove aspettiamo di contemplare in eterno il Volto di Dio.

Dopo alcuni canti il terzo momento della festa ha proposto la testimonianza di due donne:

  • la prima, una signora colombiana che ha raccontato in poche parole, ma dense di significato, i sette anni trascorsi in carcere e come l’accoglienza dell’amore di Dio ha cambiato la sua vita, il suo rapporto con se stessa, con i suoi familiari e anche con gli atti processuali;
  • la seconda, Clara, una mamma e sposa di Perugia, ha raccontato un «pezzo» della sua vita: di come questo Signore molto concreto è entrato far parte della sua vita trasformandola: «Ho iniziato ha vedere con occhi nuovi e da quel momento mia vita ha portato frutto anche per altri: il Signore mi ha accolto con le mie povertà, trasformandole per metterle a disposizione di tante persone bisognose, in particolare carcerati e ragazze di strada». Padre Francesco ha concluso l’intervento dicendo: «Il meglio nella vostra vita è già arrivato!!!».

Dopo un ultimo canto c’è stata la consegna per ogni ragazzo di un Santo protettore per l’anno in arrivo e poi la processione aux flambeaux fino alla Porziuncola, attraversando le vie di Santa Maria degli Angeli, dove si è svolta la celebrazione Eucaristica presieduta da p. Giancarlo Rosati, responsabile dell’animazione vocazionale dei Frati Minori dell’Umbria, accompagnato da una trentina di sacerdoti concelebranti e dal coro dei cantori (frati e suore) guidato da fr. Fabio Nardelli.

P. Giancarlo ha iniziato l’omelia dicendo: «Vi vogliamo bene. Per questo vi abbiamo invitato!» e poi ha continuato ribadendo più volte come ci riportava nella seconda lettura S. Paolo: «L’eternità è già qui!!»: Dio ci ha mandato il suo Figlio nato da donna, ed ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del Figlio, che grida; Abba!! Padre!! Ha ricordato poi come anche la vita di Francesco d’Assisi si è trasformata: «Francesco ha i tratti di una umanità compiuta, tutti lo riconoscono anche chi non crede, tutti si vogliono identificare con lui». P. Giancarlo ha concluso l’omelia con le beatitudini dei giovani!!!!

Dopo la Celebrazione c’è stato il consueto scambio di auguri.

Ascoltando e incontrando molti ragazzi è passato questo messaggio francescano della gioia: non è una gioia “farsa” ma una gioia che viene da Dio ed è contagiosa. Quindi anche il modo di festeggiare e di ringraziare il Signore per le sue meraviglie lo diventa.

Ringraziamo in particolare i Frati dell’animazione vocazionale e tutti quelli che hanno collaborato per la riuscita di questa grande Festa. Ma, soprattutto, ringraziamo Dio per tutto quello che ha fatto e continua a fare. L’Eternità è già qui!!!!! Anche se il meglio deve ancora venire!!