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“FRANCESCO, QUANTO RESTA DELLA NOTTE?”

Il pellegrinaggio consiste in cammino sui passi di Francesco nei luoghi della sua giovinezza e della sua conversione.

Il Canto nella Notte quest’anno sarà strutturato diversamente: non cammineremo tutta la notte ma solo per una parte, per poi permettere a tutti di riposare.

La domenica mattina ci ritroveremo per concludere la nostra esperienza con la celebrazione eucaristica che si terrà alle ore 10 nel Bosco della Casa di accoglienza Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli.

L’iniziativa è rivolta ai giovani dai 18 ai 33 anni.

Sabato 20 giugno 2015

  • Accoglienza dalle ore 14 alle ore 16 alla DOMUS PACIS
  • Ritrovo ore 17 alla Rocca Maggiore di Assisi
  • Prove di canto – Catechesi – Cena al sacco
  • Partenza del pellegrinaggio
  • Arrivo alla Porziuncola (previsto alle ore 2.00)
  • Riposo nei luoghi di alloggio

Domenica 21 giugno 2015

  • Celebrazione eucaristica ore 10.00 al Bosco della DOMUS PACIS
  • Saluti e partenze

È necessario portare sacco a pelo e stuoino (per la notte), cena al sacco, kway (o qualcosa per ripararsi dall’eventuale pioggia) e cappellino.

È solo da un paio di settimane che mi è stato chiesto così su due piedi, di scrivere la mia testimonianza. Ecco, razionalmente lo sapevo che questo è un Dio che turba e disturba, ma questa richiesta mi ha permesso di farne la sensoriale esperienza! Ne avevo ascoltate tante di testimonianze, seduta dall’altra parte al sicuro, ed era illuminante ascoltare…quando “la faccia” non era la mia! Oggi capisco che è esattamente così che vivevo la mia relazione con Lui, Dio seducente, finché non veniva chiesto a me di essere sedotta per davvero.

A volte è più sicuro guardare gli altri giocare, piuttosto che mettersi in gioco in prima persona. Che cosa avrei potuto dire io?

Ho capito poi qual era il problema del non sentire la mia testimonianza “abbastanza”. Non avevo capito che Dio, nella tua vita può entrarci in due modi: o come un fulmine, inconfondibile luce a ciel sereno, che non puoi non riconoscere, perché arriva ad un momento esatto, di cui ricordi il giorno e l’ora; oppure arriva come l’aurora. Arriva come il primo raggio di luce dell’alba, che tu non sei neppure sicuro se ci sia o no, il cambiamento è impercettibile, confondibile, ma minuto dopo minuto, nella mia vita giorno dopo giorno, la luce imperiosa avanza e ti accorgi all’improvviso che si è fatto giorno. Il corso Zero è stata la mia Aurora. Ci sono arrivata trascinata da un amico, si, trascinata, perché il fine settimana per me c’erano le partite di pallavolo, gioco ben più importante del mettersi IN gioco per Dio! Questo Dio che era solo il dovere di andare a messa la Domenica. Che ne sapeva poi di me questo Dio che se ne stava rinchiuso in una chiesa, che ne sapeva Lui di me quando ero gelosa del successo altrui, che ne sapeva Lui di me quando i miei genitori non mi facevano sentire abbastanza, che ne sapeva Lui di me quando mi sono innamorata, Lui che se ne sta dentro la sua chiesa!

Al Corso Zero mi sono innamorata. Le catechesi che ascoltavo mi facevano sentire viva turbandomi e disturbandomi, trovando nella Sua Parola una certa forza logica che non riuscivo a smontare nonostante ci provassi. Al Corso Zero ho assaggiato un cibo che sapeva di buono, ho respirato un profumo la cui fragranza mi inebriava. Al Corso Zero ho scoperto che Dio non era fatto né di pietra, né di bronzo, che non era un bel dipinto in chiesa, né un’immagine, nè un’icona, ma era fatto di carne viva, palpitante, sofferente, amante. Ho scoperto un Dio che non se ne stava affatto rinchiuso in una chiesa ma studiava con me all’università, litigava con me con mia mamma, e giocava con me a pallavolo. Dall’Aurora di allora, oggi mi accorgo che è giorno, e con questa luce, Dio nella mia vita “non ha fatto cose nuove ma ha fatto nuove tutte le cose”. Quello che è cambiato non è stato né gruppo di amici, né abitudini, ma punto di vista. Dio mi ha insegnato a cambiare visuale per spostarla più in alto, così da uscire dalla mia piatta egoistica misura delle cose, ed osservare tutto dal punto di vista delle stelle. Come con Abramo chiamato ad “uscire fuori” e contemplare le stelle, così Dio mi hai insegnato che non posso guardare al cielo e dal cielo se non esco dal mio piccolo guscio di egoismo. E allora ho scoperto la prospettiva, la profondità, lo spessore. Che bello questo Dio che mi fa uscire dalla mia chiusura, dalle mie paure, dalla mia logica e mi porta fuori a veder le stelle!

Ecco, Dio mi ha insegnato che la paura tiene stretto, ma l’amore tiene caro. Ed oggi è giorno, alla luce del Suo Amore.

Elena

2015 –  XXXV Marcia Francescana – Gruppo Umbria-Sardegna
CERCO IL TUO VOLTO
Video inno ufficiale

Il titolo della 35 Marcia francescana, attraverso il cammino fisico, vuole aiutare ogni giovane a ritrovare il volto bello del Maestro, il Signore Gesù: un volto consegnato, umiliato, rinnegato, rivelato…Ma allo stesso tempo ritrovando il volto di Gesù vogliamo trovare anche il nostro volto ferito, stanco, deluso ma amato immensamente da Dio Padre che perdona ogni suo figlio. Gustate la bellezza del Perdono e della Misericordia di Dio Padre, mettendovi in cammino verso la Porziuncola, la Porta del cielo.
Ritrovo 25 luglio 2015 a partire dalle ore 15 presso il Centro Scolastico di Ciconia-Orvieto
Fine della marcia 04 agosto dopo la messa delle ore 8.00
Ricordarsi di telefonare per la conferma!

Per capire di cosa si tratta:

Condividi foto, saluti e preghiere con i giovani della Marcia
#cercoiltuovolto @FratiAssisi – post su Facebook

Anche un viaggio lungo 1000 km inizia con un piccolo passo – Lao Tzu.

Alcune indicazioni per raggiungere Orvieto!!

In treno: Raggiungere la stazione di Orvieto

Per chi arriva da NORD:

Dalla stazione di Firenze:

h 12:20 Firenze Rifredi arrivo ad Orvieto alle 14:08

h 13:09 da Firenze S.M.Novella arrivo ad Orvieto alle 15:22

Dalla stazione di Terontola-Cortona

h 12:38 arrivo ad Orvieto alle 13:22 (Treno Rv 2309)

h 14:38 arrivo ad Orvieto alle 15:22 (Treno Rv 2311)

Per chi arriva da ASSISI:

h 11:19 (Assisi) –> h 12:18 (Terontola-Cortona) (Treno Rv 3158)

h 12:38 (Terontola-Cortona) –> h 13:22 (Orvieto) (Treno Rv 2309)

oppure

h 13:17 (Assisi) –> h 14:18 (Terontola-Cortona) (Treno Rv 3162)

h 14:38 (Terontola-Cortona) –> h 15:22 (Orvieto) (Treno Rv 2311)

Dalla stazione di Orvieto ci saranno alcuni giovani che vi indicheranno come raggiungere il centro scolastico di Ciconia!

ciconia

 

Testimonianza di alcuni giovani durante il corso Maddalena.

Ero confuso ed è arrivato l’Amore, ero stanco ed è arrivato l’Amore, ero assetato ed è arrivato l’Amore. Cercavo un dove, cercavo una strada e sono stato preso per mano dall’Amore.

Il corso vocazionale è stato lasciarmi indicare chi è davvero Dio. Al corso vocazionale le mie idee, le mie formalità, le mie paure hanno ceduto, la mia sete è stata saziata, come dice Gesù alla Samaritana: “…chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna” (Gv4, 13-14).
Dal corso vocazionale tutto è cambiato; la forma, l’apparenza, ciò che gli altri pensano, non è più determinante; quello che conta per me è l’Amore. L’Amore si è riacceso e ha dato vita a tutto, nella quotidianità, nelle difficoltà, nella sofferenza, nel servizio, passo dopo passo e sbaglio dopo sbaglio; il mio cuore è ricolmo di amore, batte per la vita.
Dal corso vocazionale le mie giornate sono sempre le stesse, ma il centro è tornato al suo posto; ogni azione, ogni relazione, ha acquistato il suo valore più profondo, perché mi sono riscoperto figlio amato, atteso, pensato, di un Padre che ama follemente; che sempre mi chiama e sempre mi aspetta, che soffre ogni volta che mi allontano da lui, ma sempre è pronto ad accogliermi e ripartire da capo. Non un padre fiscale, non un padre che vuole chissà cosa da me, ma un Padre che mi ama così come sono! E mi chiede solo di essere riconosciuto come Padre, Colui che mi ha dato la vita! Soffre, perché io senza Lui non ho vita, mi perdo in piccolezze, in banalità, mi accontento e non vivo; Lui è la vita, la pienezza, il respiro; è in Lui che tutto prende senso, è in Lui soltanto che io posso vivere!
Allora mi sono risuonate le parole di San Francesco: “Non più figlio di Pietro Di Bernardone ma Padre nostro che sei nei cieli!”, che libertà che gioia nel dire queste parole! Sono finalmente io.
Questo nella mia vita di tutti i giorni si è riversato e si riversa in ogni ambito. Prima vivevo il fidanzamento in secondo piano rispetto al servizio ai poveri, invece adesso lo vivo e voglio viverlo appieno, perché lì passerà la mia risposta a questo Amore. Nell’ultimo periodo il servizio che svolgo all’interno di una struttura della Comunità Papa Giovanni XXIII, era vuoto e molto stancante, mentre ora nasce tutto da un Amore più grande di Dio per me, che mi nutre e che spero di trasmettere servendo; anche la fraternità e l’amicizia si sono rinnovate, vivendole con meno possesso e più verità.
Insomma esteriormente magari è cambiato poco, i numeri e gli impegni sono più o meno gli stessi, ma dentro è cambiato tutto, tutto ha preso vita. Credo che ogni giovane dovrebbe avere la possibilità di vivere il corso vocazionale, ogni giovane dovrebbe darsi questa opportunità; spero di essere sempre più strumento e tramite perché tutti possano abbracciare questo Amore sconfinato.

Tobia

Vocazione, pellegrinaggi e Perdono da Assisi a San Francisco

Nel pomeriggio di ieri Federica Grandis, inviata di TV2000, è tornata a Santa Maria degli Angeli per offrire a tutti i telespettatori dell’emittente televisiva esperienze e racconti legati alla Porziuncola o nati intorno ad essa.

Per Micol fondamentale è stato il fare memoria della fedeltà del Signore, anche nei propri momenti difficili, per far ritorno alla fonte dell’acqua viva: Gesù.

Testimonianza di Micol, una ragazza perugina che ha ritrovato l’acqua viva… un passo per volta, attraverso le esprienze della Parola che ha potuto fare durante i corsi per giovani ad Assisi.

 

Un piccolo gruppo di francescani di Assisi, composti da 3 frati sacerdoti e da due suore, si recheranno a Londra per un lungo weekend di prima evangelizzazione.

A farne richiesta gli stessi Frati Minori inglesi che, dopo aver conosciuto le iniziative che i Frati svolgono da oltre 25 anni all’ombra della Porziuncola con giovani provenienti da tutta Italia, desiderano offrire ai giovani londinesi la gioia dell’incontro che, solo, ha la capacità di salvare la vita, di renderla piena e bella, di dissetare la sete più profonda del cuore umano.

È l’incontro con Cristo che motiva l’entusiasmo e che muove i Frati di Assisi, così come è per ogni cristiano, all’annuncio di pace: pace con Dio, pace con se stessi, pace con i fratelli e pace con il Creato. Innegabile la sete di pace che sempre renderà attuale Francesco d’Assisi, ma ancor prima e ancor più Colui che è la nostra Pace.

Viene naturale, dunque, specialmente tra fratelli, condividere l’esperienza di questi anni di annuncio in Assisi che si sono rivelati, per grazia di Dio, tanto fecondi, e provare a riproporre altrove una modalità che già in altre città europee (Madrid, Avila, Siessen), e non (dal Messico alla Terra Santa) sta dando buoni frutti.

A Londra si è scelto di iniziare con quello che in Italia chiamiamo “Corso Zero”, pensato per chi intende iniziare o ricominciare un cammino cristiano. Un Corso Zero, che anche a Londra terrà lo stesso nome in italiano, per scoprire che Dio è il primo a muoversi per raggiungerci lì dove siamo: nel dolore e nella morte, come anche nei sogni e nei desideri!

Corso Zero è rivolto a giovani dai 17 ai 33 anni e si svolge dal 23 al 26 ottobre (dalla cena di giovedì 23 al pranzo di domenica 26) presso la Domus Mariae Centre, 803 Chigwell Road, Woodford Bridge, Essex IG8 8AU.

Per iscriversi o per qualsiasi altra informazione, contattare:

Fr Danny ofm: 01635865353
Fr Juniper ofm: 01316612185
oppure mandare una email a corsozero@coldashcentre.org o accedere al sito Cold Ash Retreat and Conference Centre.

Scarica allegato

«Pace e bene!»: frate Francesco Piloni ci accoglie con il consueto saluto francescano. Quarantacinquenne dalla voce giovanile e coinvolgente, da 13 anni è il responsabile della pastorale giovanile dei Frati minori dell’Umbria. P. Francesco partirà per Londra, con altri due frati e due suore – tutti impegnati nel Servizio Orientamento Giovani – per proporre ai giovani inglesi ilCorso Zero, uno dei corsi organizzati dalla fraternità di Assisi.

Sono stati i Frati minori londinesi a chiamare i confratelli italiani: l’esigenza è il primo annuncio,per ragazzi e ragazze dai 17 ai 33 anni. Ad Assisi ogni volta Corso Zero conta circa 200 partecipanti: i giovani arrivano perché hanno trovato l’invito via internet o, per lo più, per passaparola. «Noi poi, come Servizio Orientamento Giovani, siamo “Chiesa in uscita”», racconta frate Francesco, «andiamo nei pub, nelle discoteche, nelle palestre, nelle scuole. Dove si trovano i giovani. Ci chiedono: “Perché sei qui?” e la nostra risposta li disarma: “Per incontrare te. Per farti domande importanti. Per esempio: sei felice?». 

Ma facciamo un passo indietro. Il Servizio Orientamento Giovani è nato 36 anni fa. Un’esperienza significativa ed esportabile «perché l’annuncio del Vangelo è molto semplice e funziona ovunque», precisa frate Francesco. Il Corso Zero è nato invece una ventina di anni fa. «Nei due corsi fondamentali, quello vocazionale alla vita e di vocazione all’amore (il corso fidanzati), molti arrivavano senza le categorie per ascoltare una catechesi già sostanziosa, perché era venuta meno una prima evangelizzazione. Ci sono molti “comportamenti religiosi” ma è assente la dimensione personale e intima con Dio, la dimensione della spiritualità. Il Corso Zeroparte dai concetti fondamentali della fede. Si va alle radici del significato delle parole, quelle che ascoltiamo nelle Scritture. Diciamo da subito ai ragazzi che una fede matura è quella che cerca le ragioni del proprio credere. Questo lo comprendono, perché fede e ragione non sono in opposizione, come ci ha insegnato anche papa Wojtyla in Fides et ratio. Un’altra finalità è riuscire a scostarli dal pericolo di cercare continuamente risposte. Noi non diamo risposte, ma creiamo le domande giuste. Quando scoprono che c’è un Dio che li ama per come sono e non li giudica, allora è liberante».

Il Corso Zero è già stato proposto fuori Italia: «Siamo stati a Madrid due volte. Due anni fa in Germania. È stato frate Danny di Londra, responsabile della pastorale giovanile, che già ci conosceva, a chiamarci. I nostri frati là non hanno libertà di movimento e annuncio, si occupano delle parrocchie. Fra Danny e frate Ginepro sono venuti ad Assisi e hanno vissuto il Corso Zero. Ci avevano chiesto di poter replicare a Londra questa esperienza. Stanno vivendo una grossa crisi al nord, manca il contatto con i giovani. I Francescani inglesi hanno poca esperienza nella dimensione di primo annuncio, manca una pastorale giovanile di strada».

«Nel Corso Zero diciamo: “Ricordatevi che i primi passi della fede si fanno al buio. Non pensate di iniziare a camminare quando avrete già tutto chiaro, perché non partirete mai. Ci sono i fratelli e c’è la Chiesa che ti prende per mano”. Dio ha portato fuori Abramo e gli ha detto di contare le stelle, se era giorno non le avrebbe neppure viste. Il buio, talora, è funzionale».

Il Corso Zero, residenziale, dura tre giorni e mezzo: un viaggio che si dispiega idealmente su sei città, con un itinerario di catechesi. Dove sei (da che punto parti), dove vai (la meta) e per quali strade passi. «La catechesi propone sette modi di stare nella vita che ti fanno urlare, come nel quadro di Munch,L’urlo. Modi inconcludenti, che povero ti trovano e povero ti lasciano, urlante. Fino ad arrivare all’ottavo modo di stare nella vita: quello del pellegrino». I giovani, nei giorni successivi, saranno pellegrini in sei città, che rappresentano sei passaggi: da Babele, simbolo di ogni confusione, a Ur dei Caldei, la città di Abramo (differenza tra religione e fede). Poi Gerusalemme, in cui viene annunciato il kèrygma; Roma, con una catechesi sulla Chiesa, madre e maestra, e poi Assisi, la città dell’uomo che si conosce come figlio di Dio. Fino all’ultima città… quella in cui vive ciascun giovane, per continuare a essere pellegrino li».

P. Francesco, prima di prendere i voti, era fidanzato e laureato in Psicologia clinica a Padova: «Poi ho incontrato il Signore e ho mollato tutto. Mi sono occupato di pastorale familiare. L’attenzione all’umano c’è sempre stata. Volevo essere missionario, andare in Africa e in Brasile, dov’ero già stato: desideravo spendermi in una Chiesa povera».

Al congresso capitolare, in cui si decidono le obbedienze, viene creata una fraternità che si occupa a tempo pieno dell’accoglienza, della catechesi e dell’accompagnamento dei giovani. «Mi hanno chiesto di guidarla. Sono saltate le mie missioni all’estero», prosegue il religioso. «Quando le cose stupiscono io però ci vedo l’intervento di Dio. Un giorno, in preghiera, sento un pensiero lucido che mi sembrava non venisse dalla mia testa ma dal Signore: “Vedi, se tu andavi eri uno: sono già almeno nove i frati e le suore che hai accompagnato e che ora sono in missione’: Ho capito che la vita, quando la perdi, la trovi. Per me essere missionario oggi significa accompagnare i giovani a riscoprire la bellezza del Vangelo e delle loro vocazioni. È la mia paternità: da giovane resistevo al Signore perché volevo dei figli. Eccoli i miei figli».

Quando gli chiediamo cosa si aspetta dal Corso Zero a Londra, risponde: «Ci aspettiamo il massimo, il meglio, tutto il possibile. La cosa più triste è chi si accontenta».

Intervista a p. Francesco Piloni OFM
di Donatella Ferrario
per il periodico San Paolo CREDERE n. 44 del 2/11/2014

La catechesi di fra Francesco Piloni in Basilica

Scarica da qui il testo della catechesi Capodanno 2015 Qui e ora. Ora è qui

I video mostrati durante la festa in Palestra

Il video introduzione dell’ospite presente

L’omelia della messa della vigilia in Basilica

Ecco le foto della serata di Capodanno!

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