CF. Parrocchie di Negrar

La missione francescana è un tempo di forte annuncio del Vangelo che ci sarà nella zona delle nostre parrocchie e dintorni. Nel periodo dal 18 al 29 Maggio abiteranno nelle nostre case 45 missionari tra frati, suore e laici. Lo scopo della missione è raggiungere quanti sono più distanti dai nostri luoghi della parrocchia, per annunciare un semplice messaggio: C’è gioia per te! Quella gioia che viene dal Signore e cambia radicalmente la nostra vita! Sarà un tempo prolungato di annuncio, condivisione e ascolto. Ecco perchè sarà un tempo in cui saranno organizzati incontri non solo in parrocchia, ma anche in centri commerciali, negozi, locali e scuole per raggiungere quante più persone possibili.

Carissimi, ci stiamo preparando ad una nuova missione. Questa volta nella Diocesi di Tortona a Voghera.

La missione inizierà il 11 OTTOBRE e concluderà il 20 OTTOBRE. Per ogni aggiornamento e ulteriori info visita il sito diocesitortona.it

“Ogni uomo e donna è una missione, e questa è la ragione per cui si trova a vivere sulla terra. Essere attratti ed essere inviati sono i due movimenti che il nostro cuore, soprattutto quando è giovane in età, sente come forze interiori dell’amore che promettono futuro e spingono in avanti la nostra esistenza. Nessuno come i giovani sente quanto la vita irrompa e attragga. Vivere con gioia la propria responsabilità per il mondo è una grande sfida. Conosco bene le luci e le ombre dell’essere giovani, e se penso alla mia giovinezza e alla mia famiglia, ricordo l’intensità della speranza per un futuro migliore. Il fatto di trovarci in questo mondo non per nostra decisione, ci fa intuire che c’è un’iniziativa che ci precede e ci fa esistere. Ognuno di noi è chiamato a riflettere su questa realtà: Io sono una missione in questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo” (Papa Francesco)

Ciao,

sono Domenico ho 22 anni è sono nato in un quartiere molto conosciuto a Palermo, Brancaccio.

 

Ecco, per chi non lo sapesse, Brancaccio, negli anni 90 era uno dei centri dell’attività mafiosa, dell’epoca. Tra l’altro si dice che è un quartiere con un’alta densità mafiosa.

La mia fortuna è quella di avere una famiglia unità e che mi vuole bene. Una famiglia che non mi ha fatto mancare nulla, dall’amore alle cose materiali, dal cellulare nuovo alle vacanze estive, che mi ha permesso di andare avanti con gli studi.

Tutto quello che un ragazzo possa desiderare io l’avevo e sicuramente non mi potevo lamentare, ma mancava qualcosa..

Rileggendo tutto  all’indietro  quello che facevo era soltanto per scappare!

Scappare da quel quartiere che mi aveva dato la vita e che mi vedeva crescere, ma che io non conoscevo, che avevo quasi “paura” di conoscere fino in fondo, e che nemmeno avevo bisogno di conoscere, visto che avevo già tanto.

Tra le tante cose che i miei genitori  mi hanno trasmesso c’è anche la “fede”.

Qualcosa cambia quando un giorno fui invitato ad un incontro in parrocchia,  quella sera mi fu lanciata una parola: CAMMINARE..

Camminare sulle strade di quel quartiere che allontanavo dalla mia vita, perché con me non c’entrava niente. Quel quartiere che mi aveva visto nascere, ma di cui io non volevo essere figlio.

Beh, questa parola mi sconvolse, provai a lasciarla perdere ma tornava sempre. Allora decisi di provarla a  mettere in pratica, come?

Grazie ad un gruppetto di ragazzi che conoscevo dalla parrocchia e che avevano delle magliettine con una scritta strana in inglese “I care”. Loro per primi mi hanno fatto camminare per quelle vie, sporche e brutte, ma piene di bambini, anche loro sporchi e “vastasi”, ma bellissimi, con degli occhi e sorrisi che ti penetrano.

Don Pino Puglisi, diceva “DIO CI AMA, SEMPRE TRAMITE QUALCUNO”, ecco bene, io in quei bimbi ho scoperto un Dio che mi ama e che mi aspettava proprio a casa mia, proprio per farmi essere, con i miei limiti,  quel qualcuno con cui amare gli altri.

Brancaccio, la casa da dove scappavo, è diventata la mia vita, mi ritrovo oggi a spendermi e viverla  perché mi ha regalato qualcosa di meraviglioso, qualcosa di cui non riesco più a fare a meno.

L’incontro con Cristo mi ha aiutato a vedere tutto con occhi nuovi, occhi con qui riesco a vedere e fare cose nuove, ma anche cose che facevo prima ma a cui adesso do una visione diversa.

Questo incontro mi ha stravolto la vita piano piano, e non è una storia tranquilla, ma una storia fatta da alti e bassi ed è lì che Lui si è fatto presente per accompagnarmi anche quando io ho rallentato la corsa e avevo difficoltà a ripartire.

Quello che voglio lasciare a te che stai leggendo, è la stessa parola che hanno lanciato a me: CAMMINARE.

Prova a camminare in quello che non ti piace, nelle tue ferite, perché tra tutte quelle brutture scorgerai qualcosa di meraviglioso, che è l’amore di Dio.

Domenico

Lo scorso marzo, ho ricevuto il mandato per la missione in Uganda ( dopo l’esperienza di Giovani e Missione), nel progetto francescano di Giorgio e Marta, Ewe Mama, che prevede una scuola per bambini disabili e un orfanotrofio per bambine e ragazze.

Sono partita con un po’ di insicurezza, con il pensiero di non essere all’altezza dei compiti che mi avrebbero affidato e con il timore di non riuscire a entrare in una relazione profonda con i bambini, così diversi da me per cultura e situazioni di vita. Fin dai primi giorni però mi sono accorta come queste preoccupazioni fossero veramente vane: non mi veniva chiesto nient’altro se non essere me stessa fino in fondo. Mi sono ritrovata a essere Ilaria, senza maschere e sovrastrutture, e questi piccoli mi hanno fatto capire l’importanza delle cose semplici e autentiche.

Dal primo giorno sono rimasta colpita e affascinata dall’Amore che traspariva da questi bambini, che, pur avendo poco, riuscivano a donarsi attenzioni e sostegno l’un l’altro; l’aiuto reciproco e le cure verso i più bisognosi venivano prima di tutto dai bambini stessi. Con il passare del tempo ho capito che, più che essere io quella che donavo, erano loro che donavano a me vita e verità.

Sono partita con il desiderio di fare esperienza di Dio e di conoscerLo in maniera più profonda e posso affermare che questi bambini sono espressione del Suo volto. Si fa esperienza di Dio attraverso i bambini della scuola per disabili e le bambine dell’orfanotrofio, che davvero rappresentano i “piccoli”, gli ultimi, inconsapevoli della preziosità che donano; attraverso i loro sorrisi e i loro occhi, nell’amore che cercano e che danno. Ho compreso con più facilità le parole della Serva di Dio Chiara Corbella, la quale afferma che “l’importante nella vita non è fare qualcosa, ma nascere e lasciarsi amare”. In questo mese, sono stata testimone di come solo l’Amore resta e conta: non si è amati per quello che si fa o per le nostre abilità, si è amati per quello che si è. I nostri limiti e le nostre debolezze diventano davvero luogo privilegiato per l’incontro con Dio.

Ho fatto esperienza di Dio non solo attraverso i bambini, ma anche attraverso i volontari con i quali ho condiviso questo tempo: ognuno di loro mi ha donato qualcosa di unico. La condivisione dell’esperienza con dei fratelli ha reso queste settimane più belle, perché è vero che le fatiche, se condivise, diventano più leggere e la gioia si moltiplica.

Quando penso alla missione penso a come raffiguri davvero un piccolo grande pezzo del regno dei cieli, che è simile al lievito o al granellino di senapa che, se seminato, si arricchisce. Prima di partire, mai avrei potuto immaginare la ricchezza e la bellezza che mi sono portata a casa. Grazie a Giorgio e Marta, che si dedicano anima e corpo a questo progetto, desiderosi di fare la volontà di Dio e fiduciosi nella Sua Provvidenza. La loro fiducia nell’amore e nel progetto di Dio per loro rappresenta per me un esempio grande di come i figli si abbandonano con fede nelle mani del Padre.

Sono tornata con la consapevolezza che si può continuare a vivere la missione anche a casa e che è possibile trovare il volto di Dio in ogni persona che incontriamo sul nostro cammino. Grazie a questa missione, ho fatto esperienza di come Dio agisce nella nostra vita, nonostante i nostri limiti e i nostri dubbi; l’unica cosa di cui necessita è il nostro “sì”, la nostra fiducia nel fatto che Lui conosce ciò di cui abbiamo davvero bisogno e ci resta accanto sempre, passo dopo passo.

Ilaria

Quando mi è stata proposta l’esperienza della missione ho accettato senza sapere bene cosa sarei andato a fare a San Martino Buon Albergo. Conoscevo già i frati e il loro modo di fare, di coinvolgere le persone, mi aspettavo sì tanta festa, ma ho scoperto in quei dieci giorni la gioia di portare Cristo agli altri; non me stesso o le mie parole, non la mia esperienza o le mie convinzioni, ho imparato che anche solo la presenza, un sorriso, anche solo ascoltare nel silenzio le sofferenze di una persona che si apre a te, tutto questo può essere strumento meraviglioso nelle mani di Dio.
Innanzitutto mi ha sorpreso sapere che saremmo stati ospitati nelle case di alcune famiglie di San Martino, non me l’aspettavo e non è scontato aprire la propria casa ad un estraneo, ho ricevuto un’accoglienza che difficilmente potrò ripagare!
I primi giorni sono serviti soprattutto ad entrare in fraternità con le persone che mi hanno accompagnato, i frati, le suore e gli altri ragazzi della missione; questo mi ha ricordato che ogni persona è tempio di Dio, ha una storia, delle sofferenze e una complessità che non può essere banalizzata. Ho capito che non ero lì per insegnare qualcosa a qualcuno, nè per comportarmi come un amante fugace, che ti parla di Dio, ti rapisce il cuore per un momento e poi ti lascia con l’amaro in bocca quando se ne va.
“Il missionario non deve convincere, ma far vedere, non deve spiegare Gesù ma mostrarlo attraverso la propria vita, perchè è molto più forte l’attrazione, il fascino generato da una vita in Cristo rispetto al senso logico che possono avere certe argomentazioni.”
Su queste parole ho potuto incontrare le persone di San Martino, lasciando agire lo Spirito Santo piuttosto che preoccuparmi di avere la risposta pronta o quella giusta. Più che un fare la missione si è rivelata per essere un lasciar fare, permettendo alla parola e allo Spirito di guidarmi, non solo nell’incontro con gli altri ma anche nel mio percorso personale di crescita e nella relazione con il Signore.
Questa missione mi ha riavvicinato molto alle persone, ad un amore che ha scelto di dare tutto, di essere coinvolto e compassionevole, e mi ha aiutato a vedere la bellezza nell’altro, anche all’interno di un mondo frenetico in cui non ho mai tempo neanche di pensare a me stesso. Da questa esperienza porto
a casa un insegnamento importante, quello di non sentirsi protagonisti dell’evangelizzazione e di rimettere ogni azione nelle mani del Signore.

Giacomo

Carissimi ci stiamo preparando per una nuova missione, questa volta in terra sarda a Quartu Sant’Elena!

Ecco il sito per tutte le info!

www.guardiamocinegliocchi.org

Carissimi sta per cominciare una nuova Missione Popolare! Questa volta saremo nei dintorni di Verona, precisamente a San Martino Buon Albergo.

La Missione è sempre un’esperienza di grazia da vivere insieme! Per questo vi aspettiamo agli incontri per GIOVANI dal 11 al 17 ottobre alle ore 21.00, presso il Teatro E. PERONI.

“Egli fissa un nuovo giorno…OGGI” (Eb 4,7).  Missione è lasciare le proprie comodità, rischiare per incontrare tutti ed annunciare che c’è una bella notizia: Dio non lascia l’uomo da solo!

Missione è Dio che viene a cercarti!

Per tutte le info: www.cosatimanca.it

Ti aspettiamo! A presto!

 

Fa freddo, è ancora buio e la fioca luce dei lampioni illumina l’insegna che domina la piazza: ”Stazione di Savigliano”. Sono solo le 7.30 del mattino e intorno a me il silenzio, la solitudine, l’eco dei miei passi. Sono ancora mezzo addormentato, assorto nei pensieri del primo mattino, un po’ rallentato….ma ad un tratto, come all’improvviso, sento il rumore di un treno in lontananza, una frenata, le porte dei vagoni che si aprono…e di colpo mi appare un fiume di ragazzi e ragazze che si riversano sulla banchina. Un frastuono di voci, saluti, un turbine di sguardi, qualcuno cammina, qualcuno corre…tutto scorre. Mi fermo un attimo a guardarli, perso, smarrito, affascinato, impotente….sono tantissimi, sono bellissimi. “Non ce la faremo mai”, penso, sono troppi, troppo di corsa, troppo di fretta….aveva davvero ragione quando i frati mi dicevano “In questa settimana di missione vi chiederemo l’impossibile”!

Mi risveglio, non c’è tempo da perdere, ora o mai più…mi faccio coraggio e stringendo nella mano destra il Tau che penzola sul petto e nella sinistra il volantino della missione, mi dirigo a passo spedito verso quella ragazza. “Ciao sono Matteo!  Hai già saputo cosa succederà questa settimana? E’ una grande occasione sai, serate di incontri per i giovani al teatro, parrocchia di S. Giovanni, chiesa aperta, frati, suore, Gesù, incontri, teatro, questa sera, vuoi, tu, provaci, noi, fidati, Assisi, incontri, serate, teatro…..”.  Alzo lo sguardo…la ragazza è già andata via. “Bene penso”…”Signore tu mi mandi fin qua missionario per annunciare la gioia e la bellezza di averti conosciuto e chi mi fai incontrare alla stazione?? Una ragazza che neanche mi ascolta….bella ricompensa, grazie davvero!!” Sono sconsolato, sconfitto, deluso, guardo la punta delle mie scarpe….davvero questa volta ci state chiedendo di fare “cose impossibili” …non ce la faccio, non riesco, non so come comportarmi…è impossibile!! Sono ancora assorto in questi pensieri, quando ad un tratto sento una mano che mi afferra, mi giro, ed è una ragazza missionaria come me, mi guarda sorridendo e mi dice: “Allora come è andata?!” “Male”, penso,….ma mentre le rispondo noto il suo sguardo…è sorridente, è felice! Allora capisco…ecco cosa mi manca: la gioia, il sorriso, lo sguardo! Riparto con entusiasmo e mi butto a capofitto tra i ragazzi alla stazione…ne incontro tanti insieme a tante storie. Incontro una ragazza preoccupata per la verifica di storia in seconda ora ed un’altra che va a lezione di violino. “Allora verrete? Ci vediamo questa sera in teatro?” “Si, no, ma, forse”….non importa…è stato bello conoscersi!! Sorrido, sono felice.

“Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: seguimi” (Mc 10, 21)…ecco…è tutto riassunto qui dentro, ecco l’essenza del nostro essere missionari, niente di più: l’ amore del Padre che attraverso lo sguardo di Gesù passa e si fissa sulle persone che incontra. Allora anche io, anche io voglio guardare come te Gesù, amare come te Gesù, dire come te Gesù. Ma come posso guardare? Come posso amare? Cosa posso dire? “Lasciati guardare, lasciati amare, lasciati benedire….e Io sarò con te…sarò nel tuo cuore, sulle tue labbra, nel tuo sorriso”. E’ stata questa per me la scoperta più bella: mettere da parte i miei protagonismi, le mie idee, il mio fare, il mio voler essere missionario di successo, per fare spazio a Te Signore, che in me e attraverso me guardi, ami, benedici. E’ bello accorgersi come uno sguardo possa fare la differenza, è bello accorgersi che non conta innanzitutto quello che dici, ma quello che sei, che non contano le tue capacità di persuasione, ma la contagiosità e la sorgente del tuo sorriso. E’ bello accorgersi che il Vangelo funziona per attrazione e non per convinzione. Quanto stupore la sera nel vedere il teatro pieno di quei ragazzi che erano alla stazione, che erano nelle piazze, che erano nelle scuole. Quanto stupore nel vedere la coda interminabile di giovani desiderosi di baciare e abbracciare il crocefisso. Davvero tu Signore compi prodigi, davvero tu ci guidi, ci sostieni e ci accompagni….perché  “se il Signore non costruisce la città, invano si affaticano i costruttori”. (Sal 126) E mi sorprendi, mi stupisci ed è questo stesso stupore che è per me il segno più evidente della Tua presenza. Quanta Bellezza in questo stupore….quanta Bellezza in questi incontri! E allora grazie perché ci sei, grazie perché fai cose grandi, grazie perché doni a tutti il tuo amore. Senza di Te tutto questo non sarebbe possibile…solo grazie a Te questa “missione impossibile” è diventata possibile. Grazie perché da oggi inizia la nostra missione nella vita di ogni giorno, nella quale “andremo e annunceremo che in Lui tutto è possibile”!!

 

Matteo

Carissimi, pace a tutti voi!

E’ tempo di Missione! Dall’8 all’11 NOVEMBRE saremo a Pesaro per una MINI MISSIONE in preparazione al diaconato di fra Matteo Curina e fra Stefano Gennari.

“IL MONDO HA BISOGNO DEL VANGELO !” ci ripete papa Francesco e noi desideriamo portarlo li dove è nato, tra la gente, per le strade, e fare festa per ogni COSA BELLA che il Signore ci regala di vivere ogni giorno!

Missione è “uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo”: per questa luce che fa VERITA’ nel nostro cuore vale la pena spendere la VITA!

Allora vi aspettiamo a Pesaro dall’8 all’11 NOVEMBRE per condividere insieme questo bel moemento di grazia: ci sarà un tempo di catechesi per GIOVANI, un tempo per ASCOLTARTI  ed infine il momento della FESTA con l’ordinazione dei due nostri confratelli.

A presto!  

 

 

Carissimi pace a tutti voi!

Una nuova MISSIONE GIOVANI sta per cominciare! Quest’anno saremo a SAVIGLIANO in provincia di Cuneo. Da 24 AL 29 OTTOBBRE vivremo insieme questo grande evento di Grazia!

Saremo frati, suore e giovani laici, che dedicheremo questi giorni ai giovani di Savigliano, perché c’è un grande desiderio che ci spinge: LA TUA GIOIA! La gioia è segno che il vangelo è stato annunciato e sta dando frutto (Papa Francesco). Ciò che porteremo con noi sarà l’Amore che abbiamo ricevuto da Gesù, che ha cambiato la nostra vita rendendola BELLA! Poiché, solo per ciò che è Bello, Vero e Buono vale la pena spendere la VITA! Ed è proprio questo che vorremmo condividere con tutti i giovani di Savigliano: la BELLEZZA di AMARE e SENTIRSI AMATI!

Tornare a sognare, a desiderare cose grandi, a puntare in alto, a scegliere il MEGLIO, perché “solo con scelte coraggiose e forti si realizzano i sogni più grandi, quelli per cui vale la pena di spendere la vita!” (Papa Francesco).

Allora, carissimi, vi aspettiamo dal 24 al 29 OTTOBRE a SAVIGLIANO!

Il Signore vi dia Pace!