La XXXIII Marcia francescana del Perdono si consuma dentro queste parole: “Chi crede, cammina”; in cammino verso la Porziuncola, migliaia di giovani hanno gettato la loro fede in avanti, perché venisse attirata dalla Misericordia del Signore, nella fatica, nella gioia, nella Bellezza che ogni sentiero battuto comporta, hanno cercato di seguire il Volto di Cristo: c’è sempre qualcuno che ci precede, per condurci nel Grembo di Dio, la Vergine Maria, di cui la Porziuncola è roccioso segno.

C’è una Porta di Vita eterna, c’è una morte vinta. Da contemplare.

È qui che Francesco si è sentito rivolgere queste parole: “Chiedimi quello che vuoi …”; e lui, il Povero di Dio, ha chiesto, per noi tutti, il perdono totale; e Dio si sorprende della richiesta spropositata e, per questo, concede tutto.

Tutto, attraverso Maria, che è dalla parte nostra.

Dio non ha bisogno di spazi ampi, ma di spazi vuoti.

Per questo, solo dalla povertà, dall’umiltà, può germogliare la Parola che dà senso pieno alla vita nostra; davanti a Cristo, Pane della vita, Luce del mondo, Resurrezione, già in queste strade del mondo, anche le nostre vite brilleranno. Splendenti, luminose, rivolte al Sole. Che mai tramonterà.

Splendenti, luminosi, rivolti al Sole.

Come i grappoli dorati e bruniti delle viti – già sorridenti nei nostri campi umbri -, così sono i corpi spumeggianti dei marciatori che sulle orme di Francesco, inebriato da Gesù, proseguono la loro Avventura di questi giorni: attrattiva-Gesù.

Cammina bene chi sa dove andare.

Ed è bella la strada per chi cammina!

Il Perdono di Assisi ci aspetta.

La Porziuncola, spalancata per ciascuno, ci attende.

Il Dono incontra la nostra vita. Che può tornare pura, e disposta a “riveder le stelle”.

Splendenti, luminosi, rivolti al Sole.

La Marcia francescana regala volti così, a chi volto non ha.

Ecco,allora, il Dono di quest’oggi: la Luce è tornata nel cuore e sui visi nostri!

Con il regalo dell’Adorazione e della Confessione, ciascuno di noi ha fermato i propri passi davanti a Gesù.

Ma ha marciato nelle profondità dell’anima, per essere raggiunto, con il Sacramento della Riconciliazione, dall’Amore.

Dalla Sua infinita Misericordia.

Ed il Creato canta, perché ci si accorge, anche,che la più piccola goccia di resina è una lacrima d’albero, voluta fortemente dall’Eterno, per l’uomo, per renderlo lieto!

Il Vivente è il Vittorioso!

Chi crede, vede! Senza sforzo.

Perché è Dono. Dono Suo.

Splendente, luminosa, rivolta al Sole. Che ha in sé.

È Maria, la Madre. Sua Madre.

È così silente da passare inosservata.

Eppure è il calore ed il colore di Tutto.

Maria sostiene il nostro cammino, verso la Festa del Perdono, ogni mattino, quando, lungo le strade arse di queste ore, cerchiamo l’Acqua viva.

Il Rosario nutre i nostri passi nella tarda mattinata, quando il Sole, quasi allo Zenit, spalanca il Suo Fuoco dall’Universo.

Lei, LEI, è così Madre … Ci indica le orme di Gesù. Che portano ? a Dio piacendo ? nel Suo Grembo: in Porziuncola. Insieme.

Il 2 agosto. Ancora splendenti, luminosi,rivolti al Sole.

Splendenti, luminosi, rivolti al sole: i girasoli che inondano le nostre campagne sono così! E sono così anche i volti dei trecento ragazzi che attraversano gioiosi i sentieri dell’Umbria e che il 2 agosto giungeranno, splendenti, luminosi e rivolti al Sole che mai tramonta, in Porziuncola, la reggia della Madre di Dio.

Per attrazione, questi ragazzi giungeranno alla meta. Sì, perché cammina solo chi ha il cuore ricolmo di quella nostalgia di Lui che Dio ha messo da sempre nei nostri cuori, che non trovano pace fino a quando in Lui non riposano.

È Lui l’attrattiva. È Gesù. Attrattiva-Gesù. E, sulle orme di Francesco d’Assisi, tutti sono calamitati dal Suo Cuore e al Suo Cuore.

Chi crede cammina, grida il titolo della Marcia di quest’anno. E la Sua Misericordia sussurra ai nostri cuori dove, come in un campo di battaglia, il perdono vince. Tutto attraverso la carne: nella fatica, nei vestiti che puzzano, nei pasti consumati insieme, nella lode condivisa, passa la Presenza di Gesù che vince.

Il Leone vincitore della Tribù di Giuda è un bimbo. Splendente e luminoso.

È il Sole che sorge.

Mery:

25 LUGLIO 2013: Esattamente un anno fa, in questo stesso giorno, in questa stessa mattina, è cominciato il mio cammino verso un appuntamento speciale.

Ogni giorno ho camminato senza sapere cosa mi aspettasse né chi, chi mi chiamava, chi preparava le mie giornate per me con tanta gioia… chi mi faceva ridere, di sera, dalla stanchezza che sentivano le mie spalle ed i miei piedi.

A chi dovevo la voglia di danzare nonostante tutto? A chi dovevo quella felice sensazione di possedere tutto senza avere niente? A chi dovevo la grazia di quei 127 Km a piedi? Chi mi stava aspettando per cambiare la mia vita?

Quando sono partita non lo sapevo! Una vita di catechismo e messe… eppure io non lo conoscevo! Preferivo tenerlo alle porte della mia vita, esattamente come tenevo sulla porta ogni più piccola emozione vera!

Ogni mattina all’alba mi chiedevo se sarei riuscita ad arrivare alla meta finale di quella giornata… Un anno fa partivo con la convinzione che avrei camminato al massimo i primi 2 giorni… e quando sono comparsi i primi dolori sulla mia pelle, il mal di schiena, le bolle ai piedi e nonostante tutto la necessità, la voglia di camminare.

Quando tutto fuori e dentro di me mi mostrava il mio limite e mi ripeteva che non potevo farcela… quel richiamo si è fatto più forte!!! Ogni mattina più forte!!! Sono arrivata all’appuntamento della mia vita il 2 agosto… sudata, maleodorante, con i piedi e le spalle a pezzi… zoppa perché nella battaglia con me stessa mi ero azzoppata… fisicamente e non. Ma è stato il punto di non ritorno! A quell’appuntamento c’era l’Amore ad aspettarmi! Non mi sono mai sentita più amata in tutta la mia vita!!!

Da quel giorno mi sento amata in ogni istante e questo indipendentemente dalla presenza di una creatura umana che mi ami! Quell’incontro mi ha stravolto la vita: dopo quell’incontro l’amore che ho provato inPorziuncola mi ha donato l’amore di un altro come me per tutta la vita, mi ha donato una vocazione, mi ha donato fede, mi ha donato armonia con il creato e tanta gioia!

Quell’incontro è per ognuno di noi, se lo vogliamo: nessuno è escluso!

Quell’Amore aspetta te, come aspettava me! Occorre cercarlo, anche disperatamente senza sapere dove… senza sapere come… Lui ti aspetta!

Dio ti aspetta per fare della tua vita un capolavoro!!! Cercatelo amici miei!!!

Tiziana:

18 anni partivo per la mia prima marcia: Amelia – Assisi. Che fatica: tutti quei km francescani… file per il bagno, fila per mangiare, portarsi la casa sulle spalle per tante ore sotto il sole… per poi gustare la gioia dell’amore che nasce dal perdono.

2 AGOSTO 1996: camminando si è aperto il cammino… da allora altre 3 marce, l’amicizia con i frati della Porziuncola, con le suore Alcantarine, i capodanni… la pasqua… servizio in Basilicai corsi ma nel cuore sempre la stessa domanda “signore cosa vuoi che io faccia”: il Signore non ha tardato a darmi una risposta, anzi me la da continuamente.

Ora sono moglie e mamma e quel poco di bene che è in me lo devo al seme che è stato seminato da tanti giovani, consacrati, sacerdoti incontrati in quegli anni.

Dopo diversi anni sono ritornata per affidare in Porziuncola in mio bimbo alla Madonna degli Angeli, ed ho sentito ancora di più come quel piccolo pezzo di paradiso continui a custodire le mie lacrime, le mie gioie, le mie inquietudini.

Allora coraggio ragazzi non vi arrendete: vi è un grande tesoro che vi aspetta!

Vi porto nel cuore tutti pur senza conoscervi.

Enrico ha catturato l’assemblea con la sua testimonianza e per più di un’ora ha consegnato a cuore aperto la sua storia di marito e padre di tre figli; soprattutto, però, ha testimoniato come il passaggio del Signore abbia infiammato di amore la sua vita, trasformandola in maniera impensabile.

Cominciando dall’arrivo ad Assisi di lui e Chiara fidanzati un po’ complicati, Enrico ha preso per mano i frati in un viaggio che li ha condotti attraverso quella che p. Daniele Gianre, introducendo l’intervento di Enrico, ha definito “una storia cristiana, né più né meno”.

Prima il cammino verso il matrimonio, poi l’esperienza di dover accompagnare due figli tra le braccia di Dio dopo meno di mezz’ora dal parto perché venuti alla luce con malformazioni gravi che li rendevano “non compatibili con la vita qui per come la intendiamo noi”; successivamente, la scelta di Chiara di non curare quello che pareva essere un tumore maligno per non mettere in pericolo la vita del piccolo che portava in grembo; infine, la struggente vita quotidiana degli ultimi mesi della vita terrena di Chiara, condotta alla morte un anno dopo la nascita del piccolo Francesco, vivo grazie al dono della vita di sua madre.

Il 2 agosto, giorno dell’Indulgenza della Porziuncola

Oggi, Solennità del Perdono consesso per intercessione di Francesco alla Porziuncola e Dedicazione della stessa chiesetta, durante l’arrivo della XXXII Marcia Francescana, o Marcia del Perdono, Federica Grandis è tornata a Santa Maria degli Angeli con le telecamere di TV2000.

La diretta di oggi mirava proprio ad intervistare alcuni marciatori perché raccontassero la loro esperienza. Ed è così che p. Francesco, Frate Minore che da un decennio circa è impegnato in tutte le attività che si tengono ad Assisi per i giovani, ha spiegato il senso della Marcia del Perdono, mentre Roberto, un giovane marciatore, ha raccontato la sua esperienza di questi giorni di grazia. I due servizi registrati, invece, hanno presentato due storie, entrambe cominciate lontano, ed entrambe legatesi in qualche modo al Signore per mezzo della Porziuncola, luogo evidentemente che attrae, luogo che affascina, luogo di grazia (ed in questi giorni quest’affermazione è concretamente tangibile), luogo della “porta santa sempre aperta”, porta del Paradiso!

Testimonianza di Tiago, Volontario della Porziuncola, dal Brasile alla Sardegna ad Assisi a…

Testimonianza di conversione di sr Rosa, Francescana Missionaria di Gesù Bambino, giunta 20 anni fa ad Assisi da Madrid ora serve il Regno proprio vicino alla Porziuncola che tanto ha significato e significa per lei.

Intervista a fr Francesco sulla Marcia Francescana o Marcia del Perdono all’arrivo in Porziuncola e Roberto uno dei 270 giovani che in questi giorni hanno marciato con i Frati di Umbria e Sardegna.

Davanti ai giovani giunti ad Assisi per l’ultimo dell’anno
Ad un mese dal transito di Chiara da questo mondo alla Casa del Padre proponiamo, a beneficio di tutti, una breve testimonianza di Fr. Emanuele – amico di Chiara ed Enrico – e la registrazione audio della testimonianza che i due hanno offerto e condiviso, su invito dei Frati di Assisi, a Santa Maria degli Angeli durante i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno nel 2009.

Chiara Corbella ed Enrico Petrillo sono due giovani cresciuti all’interno dei movimenti del Rinnovamento Carismatico cattolico. Si sono sposati nel settembre 2008 dopo essersi conosciuti a Medjugorje durante un pellegrinaggio nel luglio 2002. Sono una coppia di fidanzati semplicissima, con le fatiche e le difficoltà di tanti.

Insieme cercano un cammino che li porti ad approfondire la loro fede e a cercare di fare chiarezza sulla propria vocazione; per questo nel 2005, spinti da alcuni amici che suscitano in loro curiosità ed interesse, approdano ad Assisi dove frequentano il Corso Vocazionale e il Corso Fidanzati.

L’incontro con S. Francesco li spinge ad approfondire la loro relazione con Dio e per questo iniziano un cammino di direzione spirituale, imparando ad accogliere la propria umanità e le proprie fatiche davanti a Dio. Maturano così la decisione di sposarsi durante la Marcia Francescana del 2007 celebrando il matrimonio ad Assisi il 21 settembre 2008.

Chiara afferma che nel giorno del suo matrimonio ha desiderato consegnare tutta la sua vita a Cristo mediante Enrico, e nel matrimonio – nei tre anni e nove mesi vissuti da sposa – con suo marito inizia un cammino di profonda sequela di Cristo applicando, dice Chiara, la spiritualità delle tre P: Piccoli-Passi-Possibili, cioè non cercare grandi cose, né guardare troppo al passato ma fidandosi di Dio nell’attimo presente. Si troveranno a fare scelte grandi per la loro vita e per la vita dei loro tre figli: i primi due, Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni, vissuti circa una mezz’oretta, e in ultimo Francesco, nato nel maggio del 2011.

La scoperta di un carcinoma molto aggressivo alla lingua, all’inizio di quest’ultima gravidanza, dà loro modo di affidarsi sempre più pienamente all’amore di Dio. Da qui la decisione di Chiara ed Enrico di affrontare dolorose chemio e radioterapie, ma solo dopo la nascita di Francesco.

Purtroppo gli ultimi controlli nel marzo del 2012 rivelano metastasi diffuse. È il mercoledì santo e Chiara scopre di essere una malata terminale.

Affronta gli ultimi mesi di vita in una comunione grande con la Chiesa e in unione profonda con Cristo, soprattutto adorato nell’eucarestia, alla cui celebrazione partecipa con grande desiderio. Prova da sempre un amore grande per la Vergine Maria, a cui affiderà tutto.

Un piccolo cartellino di fronte al suo letto che dice “collocazione provvisoria”, nota espressione con cui Don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, si riferiva alla croce e alla morte, l’accompagnerà ogni giorno.

Vedendo l’aggravarsi delle condizioni di Chiara, suo marito Enrico manda un sms ai suoi amici sacerdoti più cari: “Siamo con le lampade accese. Aspettiamo lo sposo”. Alle 12.00 Chiara muore. Nelle ultime ore prima di morire Chiara ringrazia e saluta dicendo: “Vi voglio bene a tutti” e si addormenta in Dio.

I Frati Minori di Assisi ringraziano Chiara ed Enrico per la vivente testimonianza resa a Dio che è Amore, e lodano il Signore che ci ama tanto da rispettare i piccoli-passi-possibili e che difende la nostra vita offrendo la Sua a noi.