Non più di cinque anni fa mi sentivo l’atea di famiglia anche se nella mia vita sono cresciuta frequentando la parrocchia. Sono sempre stata una ragazza per bene che tutte le domeniche andava a messa e che è passata da essere una bambina che andava tutti i sabati pomeriggi all’ACR ad essere una ragazza animatrice ACR e costantemente presente al gruppo dei giovani della parrocchia. Riguardando indietro, però, mi accorgo che forse ero quasi atea, mi mancava proprio l’essenza dell’essere cristiana, del credere nell’Amore del Signore.
Fin da piccola mi è sempre piaciuto fare sport, ho sempre partecipato a competizioni, prima con la ginnastica ritmica e poi con l’atletica: quasi tutte le mie forze sono sempre state focalizzate su questo fino a quando non ho scoperto di avere un problema alla schiena che mi impedisce di fare attività livelli competitivi. Questa scoperta mi ha fatto crollare il mondo addosso, non mi sembrava giusto e non mi sembrava possibile che non si potesse fare nulla per eliminarlo. Così se non potevo più puntare tutte le mie forze nello sport ho deciso di farlo nello studio all’università. Questa decisione piano piano mi ha portato a rinunciare a tutte le altre cose che facevo: dall’ACR al mantenere sempre vivi i rapporti con gli amici di sempre. Non ero felice, sentivo che mi mancava qualcosa o forse, oggi mi viene da pensare, mi mancava Qualcuno.
Finalmente nell’Aprile 2012 è arrivato il primo tassello del mosaico della mia vita veramente luminoso. Grazie a mia sorella ho potuto partecipare ad un’esperienza di primo annuncio per giovani organizzati dalla mia diocesi. Mi ricordo ancora le parole di mia sorella quando sono partita: “Vai con un sacco pieno per dare e uno vuoto per ricevere”, sicuramente i primi semi per la mia vita sono stati raccolti in quel sacco. C’è voluto un po’ di tempo però perché potessero crescere, infatti dopo quell’esperienza ho continuato a viver come prima, solo che con qualche domanda e desiderio in più. Queste domande mi hanno portato dopo un anno ad Assisi, dove mi sono lasciata raggiungere veramente dal Signore per la prima volta, abbassando ogni tipo di difesa. Le Sue parole per me sono state bellissime: “Conosco la tua miseria, le tue lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo; so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso: dammi il tuo cuore amami come sei. Voglio l’amore del tuo povero cuore: se aspetti di essere perfetto non mi amerai mai. Figlio mio, lascia che ti ami, voglio il tuo cuore. Certo voglio col tempo trasformarti, ma per ora ti amo così come sei…e desidero che tu faccia lo stesso. Ricordati…amami come sei…” Da quel giorno mi sono sentita figlia veramente amata, così come ero, con la mia schiena, con i miei difetti e con le mie paure; da quel giorno è nato il desiderio di conoscere di più quel Padre che così mi ha amato e mi ama immensamente. Incredibilmente, a quel mio piccolo sì, giorno dopo giorno i tasselli luminosi del mosaico si sono moltiplicati: ho rivisto le priorità della vita togliendo dal primo posto l’università e mettendo nel centro i rapporti e tutto ciò che aiutava a rendere più morbido il mio cuore.
Continuando a scendere ad Assisi ho scoperto di avere un sacco di amici, di fratelli con cui condividere la strada verso il Vero Amore, fratelli con cui condividere le fatiche e le gioie di quel cammino di trasformazione del cuore. Così tassello dopo tassello il Signore mi ha colmato di quell’Amore e di quella gioia che non si può tenere per se e come Lui dice: “né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma su un candelabro e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa” (Mt 5,15), la Luce non si può spegnere ma bisogna portarla agli altri! Sicuramente uno dei doni più grandi che mi ha fatto in questi ultimi mesi è stato proprio l’opportunità di portare questa Luce, testimoniata con la mia vita, a molti ragazzi durante la Missione Giovani con frati e suore di Assisi e giovani provenienti da tutta Italia. Ma la cosa più bella che ho scoperto è che questa Luce non solo puoi portarla se incontri fisicamente una persona, ma puoi donargliela anche se questa persona si trova dall’altra parte del mondo: la strada, il ponte che permette a questa Luce di viaggiare da una persona ad un’altra è la preghiera!
E’ così che oggi cerco di camminare: sapendo di non essere mai sola ma accompagnata da un Padre che mi ama così come sono, sapendo di avere tanti fratelli che mi sostengono e sapendo che la Luce e a gioia che mi porto dentro non posso tenermela per me ma va regalata a tutti, anche a quelli lontani mille miglia.

Irene

Racconta la sua vocazione a la vita religiosa e la clausura

La storia di Chiara Corbella Petrillo raccontata su Rai 2
Puntata esclusiva, su Rai2, della rubrica “Sulla Via di Damasco”: dedicata alla storia di Chiara Corbella Petrillo.

Conduce in studio S.E. Mons. Don Giovanni D’Ercole.

Suoi ospiti: il marito di Chiara, Enrico Petrillo, e gli amici-autori del libro “Siamo nati e non moriremo mai più. Storia di Chiara Corbella Petrillo“, Simone Troisi e Cristiana Paccini.

Nel contributo, trasmesso il 2 novembre 2013, trovate interviste inedite ai genitori e alla sorella di Chiara, agli amici e ai medici che l’hanno seguita.

La storia di Chiara, con le sue parole e i ricordi di chi l’ha conosciuta e ne ha condiviso la profonda esperienza di fede, testimonia un’esistenza che non si è arresa di fronte alla morte fino a diventare un segno di speranza per tutti noi.

Testimonianza sulla preziosità del perdono
Nel video qui riportato una breve ma intensa Testimonianza registrata in occasione dei festeggiamenti del Perdono di Assisi o Indulgenza della Porziuncola 2013, nella piazza della Basilica papale di Santa Maria degli Angeli.

Servizio di Maria Visiòn Italia (www.mariavision.it) e da questa gentilmente concessa al nostro sito per una maggiore divulgazione del bel messaggio contenuto, occasione di edificazione per tanti giovani come Irena

Non c’è gioia più grande che essere perdonati

30 anni fa dava ancora scandalo avere i genitori separati e da quando avevo 8 anni nulla è stato semplice. Da figlia unica mi sentivo veramente sola, trasferita in diverse città non trovavo una mia stabilità ed i miei, l’uno da una parte, l’uno dall’altra: non trovavano pace. Della Cresima ricordo il disagio dei parenti e dei Natali ricordo il disagio di dover scegliere se stare con mamma o con papà. Crescendo cresceva anche in me la voglia di avere una famiglia tutta mia, immaginando quel ragazzo che mi avrebbe salvata da tante sofferenze dandomi la famiglia che non avevo mai avuto.

Di ragazzi ne ho conosciuti diversi ma ognuno ha aggiunto ferite su ferite da farmi venire una rabbia tale da arrivare ad inventarmi il meccanismo perfetto per non innamorarsi più. Giravo per le discoteche senza fermarmi mai, trascinando con me altre ragazze che, come me, apparentemente si divertivano. Avevamo invece solo smesso di sperare di essere amate.

Nei momenti di solitudine il mio cuore urlava al cielo ed in pianti disperati mi rivolgevo a quel Dio che sentivo così lontano. Ma un giorno a 36 anni potei dire come il salmista: ho sperato, ho sperato nel Signore, su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido…

Era il giorno dell’ ascensione (5 giugno 2010) e il Vangelo diceva: andate e siate discepoli di quello che vi ho insegnato. Non ricordo neanche per quale strano motivo ero a messa quella mattina ma dopo la benedizione sono svenuta a terra, ero davanti alla Porziuncola di Santa Maria degli Angeli. Ebbi un risveglio “celestiale” e nulla è stato più come prima. Iniziai ad essere attirata dalla lettura del Vangelo, io che non sapevo neanche cosa fosse l’Annunciazione. Non uscivo più, mi ritiravo in posti di pace a leggere di Gesù e conoscendo sempre di più la sua vita, imparavo a conoscere me. Il ragazzo perfetto era arrivato ed io come tutti gli innamorati non parlavo di altro. Non ero più quella di prima e nel timore di non essere capita avevo abbandonato tutte quelle amiche che Dio mi aveva donato come salvezza della mia solitudine

Ne soffrivano, si chiedevano se mi avessero offesa in qualche modo. Quando anche io riuscii a capire cosa mi era successo, provai a spiegare loro l’Amore di Dio, ormai avevo capito che se volevo loro veramente bene dovevo in qualche modo portarle a Gesù e se amavo Gesù dovevo evangelizzare. Con tutti gli errori che ho commesso nella vita non mi resta difficile capire gli errori degli altri, ma non c’è gioia più grande che essere perdonati e il mio cuore spera sempre che il perdono che io ho ricevuto lo ricevano anche gli altri perché da quell’abbraccio con Dio c’è la pace vera. Frequentando il gruppo del Rinnovamento ho camminato nella fede e tanti si sono resi conto della mia serenità nell’affrontare i problemi così da cambiare molte delle loro opinioni.

Un giorno una di queste amiche, che non fa nessun cammino di fede, mi chiede di dedicarci il lunedì per stare insieme tra noi, ovviamente sapeva che l’avrei fatta pregare, invitavamo anche altre amiche ma all’inizio non accettavano l’invito. Noi continuammo comunque a farci quella cenetta tranquilla e dire il Rosario ogni lunedì.

Piano piano si aggiunsero le altre. Sono passati pochi mesi e quelle che prima criticavano ora sono frequentatrici assidue. Siamo arrivate ad essere una ventina di ragazze alla volta e quando escono si propongono di portare altre amiche ed io sposto sempre più mobili per fare più spazio in sala. Per me sono delle Principesse invitate dalla Regina del Rosario. Maria mi ha concesso di saperle amare come sono, anche se ancora lontane dalla Chiesa ma pregano e prima non lo facevano, sperano e prima non speravano, si sentono amate e la loro vita sta cambiando.

E prima o poi arriverà anche l’uomo giusto perché Dio non fa mai le cose a metà ed io che non conoscevo cosa fosse l’Annunciazione mi ritrovo ogni Lunedì a leggere il mistero del Rosario che ricorda che: NULLA E’ IMPOSSIBILE A DIO!

La bellezza e la profondità del pellegrinaggio in Terra Santa

Costanza Di Chiara, 24 anni, ospite di Gabriella Facondo e Michele Sciancalepore nello spazio Azzurro di Nel cuore dei giorni su TV2000, racconta la sua storia di conversione e di grande fede iniziata dopo un viaggio in Terra Santa.

Lì ha deciso di voler diventare medico, per poter aiutare il popolo israelo palestinese.

Pellegrine in Provvidenza

Eleonora Pettirossi e Giovanna Tedeschi sono due giovani ragazze appartenenti alla GiFra, la gioventù francescana, che il 7 agosto hanno deciso di mettersi in pellegrinaggio affidando il loro cammino alla Provvidenza.

Il pellegrinaggio, scuola da cui imparare ad affidare a Dio Provvidente tutta la propria esistenza, sostenuto dalla preghiera dei frati che seguono spiritualmente Giovanna ed Eleonora, si è concretizzato in un percorso di 160 km, da Santa Maria degli Angeli a Roma, coperto in 8 giorni per culminare con l’ultimo, inaspettato e tanto gradito, dono della Provvidenza: l’incontro con Papa Francesco.

Interviste, esperienze e testimonianze

Con un servizio televisivo di circa un quarto d’ora è iniziata oggi una settimana che TV2000 dedica alla Porziuncola in concomitanza della Solennità del Perdono.

Ogni giorno, fino a venerdì, l’emittente si collegherà con Santa Maria degli Angeli alle 17.45 circa, vale a dire poco prima della trasmissione della recita del santo rosario da Lourdes, per trasmettere in diretta alcune testimonianze di Frati, giovani e famiglie legate alla Porziuncola e alle attività della Basilica di Santa Maria degli Angeli che ruotano attorno alla piccola chiesetta tanto cara al cuore di Francesco.

Ai servizi in diretta se ne aggiungono altri registrati la settimana scorsa. Gli uni e gli altri, realizzati dall’inviata Federica Grandis, per concessione di TV2000 riporteremo su questo sito a beneficio di quanti potranno trovarne giovamento per l’anima.

Intervista di TV2000 a fr Alessandro Giacomo Brustenghi sulla sua esperienza vocazionale in relazione al recente contratto firmato con la Decca Universal.

Testimonianza di Biagio, un giovane siciliano che vive e studia a Perugia, giunto ad Assisi per ascoltare il Corso Vocazionale.

Testimonianza di Donato e Francesca sull’Affidamento dei loro figli alla Madonna degli Angeli in Porziuncola.

Festa degli Angeli, Corsi per giovani e Volontari su TV2000

Le telecamere di TV2000 tornano nella Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli per documentare quanto sia preziosa ancora oggi la Porziuncola, e non solo perché fu cara a Francesco o perché egli stesso vi fece l’esperienza di Dio e della presenza della Vergine Maria.

Il Santuario della Porziuncola, a giudicare dalle testimonianze dirette degli intervistati che nella piccola chiesetta hanno saputo ancorarsi al Signore o rinascere grazie a Lui, aprendosi inaspettatamente alla vita nonostante fatiche piccoli o grandi, rimane un luogo santo dove il Signore e la Vergine degli Angeli richiamano, anche da lontano, e raccolgono i loro figli sotto il loro manto protettivo.

Da domani 1 agosto il manto, evidentemente di colore bianco dal candore battesimale, si stenderà in maniera speciale su quanti vi giungeranno per vivere la Solennità del Perdono, seppure alla Porziuncola è possibile lucrare l’Indulgenza plenaria tutti i giorni dell’anno, una volta al giorno, per sé o per un defunto.

La trasmissione odierna, dopo aver proposto due belle testimonianze registrate alla Porziuncola durante la scorsa settimana, ha dato la linea a Federica Grandis che dall’interno della Basilica ha intervistato in diretta fr Daniele e Anita, sull’esperienza del Volontariato alla Porziuncola, ed una giovane coppia il cui cammino era stato pensato dal Signore singolarmente legato alla Porziuncola.

Testimonianza di Marco e Loredana, una coppia che nel dolore ha saputo rimanere aperta alla vita ideando, insieme ad altre mamme e ai Frati la Festa degli Angeli.

La storia di Alessandra che giunta ad Assisi per cercare silenzio e pace è felice di aver trovato ad accoglierla la comunità dei Volontari della Porziuncola.

Esperienza dei Volontari della Porziuncola descritta brevemente in diretta da fr Daniele, responsabile dei Volontari, e da Anita: come lasciarsi sorprendere dalla gioia nel servizio.

Testimonianza di Alessia e Stefano: una giovane coppia di fidanzati che si sono conosciuti partecipando ai corsi che i Frati organizzano ad Assisi per i giovani e ora hanno deciso alla Porziuncola di donarsi l’uno all’altra unendosi in matrimonio.

Vocazione, pellegrinaggi e Perdono da Assisi a San Francisco

Nel pomeriggio di ieri Federica Grandis, inviata di TV2000, è tornata a Santa Maria degli Angeli per offrire a tutti i telespettatori dell’emittente televisiva esperienze e racconti legati alla Porziuncola o nati intorno ad essa.

Per Micol fondamentale è stato il fare memoria della fedeltà del Signore, anche nei propri momenti difficili, per far ritorno alla fonte dell’acqua viva: Gesù.

Testimonianza di Micol, una ragazza perugina che ha ritrovato l’acqua viva… un passo per volta, attraverso le esprienze della Parola che ha potuto fare durante i corsi per giovani ad Assisi.