E’ SEMPRE STATO CON TE

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“Così dice il Signore: Ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore.”

Sedotta, è così che mi sono sentita dopo aver ricevuto una chiamata del tutto inaspettata dove mi veniva proposto di partecipare al gruppo di servizio, i guastatori, della Marcia Francescana; sedotta perché non avevo l’avevo chiesto io di partecipare e non l’avevo programmato ma in pochissimi giorni tutto si è allineato perfettamente perché io potessi rispondere di sì a quell’invito. Fiduciosa, che in così poco tempo tutto fosse stato preparato e sentendomi desiderata e chiamata lì in questa esperienza, ho accettato. Solo dopo aver detto di sì mi sono resa conto che questa Marcia sarebbe stato per me il saluto al luogo dove avevo vissuto i miei ultimi 10 anni, avendo fatto l’università in Umbria. E non solo, sarebbe stato un saluto da un luogo speciale: la Porziuncola, proprio lì dove in questi anni ho incontrato il Signore e la mia vita è iniziata a cambiare con la luce della fede.

In pochissimi giorni mi ritrovo a Cortona, partenza di questa 40° Marcia Francescana, per iniziare questa esperienza anche in maniera un po’ inconsapevole, non avevo infatti un ricordo e una percezione nitida del servizio che i guastatori avevano svolto quando io ero stata marciatrice; ma una Parola ci ha sempre accompagnato: “il Signore è con te” e allora tutto il lavoro, la fatica, gli imprevisti, la stanchezza vissuti sono stati illuminati da quella Parola, tutto era vissuto alla presenza del Signore tra noi. In modo particolare per me, la Sua presenza è stata tangibile nel volto degli altri guastatori, nella loro disponibilità, nella loro gioia, nell’amicizia, nell’incoraggiarsi e nell’aiutarsi a vicenda, nel loro conforto e nei nostri momenti di condivisione. È stato proprio in alcuni momenti sia di lavoro, sia di riposo che capitava di confidarsi e ciò che mi hanno restituito è stata per me la voce del Signore che parlava nel deserto di quei giorni, dove io mi sentivo più vulnerabile e fragile, dove la stanchezza rompeva tutte le mie armi di difesa, dove il silenzio si faceva spazio perché alcune domande, che mi portavo nel cuore e avevo affidato in preghiera in quei giorni, non avevano risposta. Ma quello che mi abitava era serenità e pace nel mostrarmi così come sono e ho potuto sperimentato da loro quella cura e quelle attenzioni che ti fanno sentire profondamente amata.

Allo stesso modo, in modo particolare per tutti i marciatori, anch’io ho cercato di vivere questo servizio proprio con questo scopo, di poter donare a ciascuno delle persone che incontravo in ogni momento della giornata o nel compito che stavo svolgendo, quella cura che arrivava nella giornata come una carezza. Ciò che ho cercato di fare è stato quello di regalare loro un sorriso o un saluto, un incoraggiamento o una battuta perché anche loro potessero sperimentare quello che io avevo vissuto nella mia esperienza precedente da marciatrice, avere qualcuno che gratuitamente ha preparato tutto solo per te, qualcuno che è lì pronto a sostenerti e aiutarti solo per te, qualcuno che gioisce insieme a te e per te! L’esperienza della Marcia Francescana per me è l’occasione in cui puoi sperimentare di toccare veramente l’essenzialità della vita, in cui puoi fare a meno di così tante cose di cui ci riempiamo ogni giorno, ma arrivare a sera e gioire in pace di ciò che si è vissuto, di avere quel senso di profonda gratitudine alla Vita che non ci è mancato nulla, anzi che ogni istante è stato pienamente vissuto e mai sprecato.

Il passaggio in Porziuncola è stato emozionante e davvero lì ci ho lasciato tutte le mie domande e i miei desideri, affidandomi totalmente al Padre, ma soprattutto ci ho portato un grande grazie al Signore per tutta la vita che mi ha donato in questi anni e per questo regalo finale, di poter partecipare a quest’esperienza come guastatrice; ciò che più mi porto via è proprio questo senso di profonda gratitudine. Tante volte avevo maledetto la scelta della sede universitaria e molti fallimenti che in quegli anni ho vissuto, ma l’unica cosa che invece sono riuscita a pensare in quei giorni è stato: Benedetto quel giorno che ho fallito! Benedetta quella scelta obbligata! Benedetto quel giorno che non ho più contato sulle mie forze, perché se tutto questo serviva a portarmi fino a qui, a vivere la Vita che mi è stata donata, a godere dell’amore di tutti i fratelli che mi hanno accompagnato e a sperimentare l’abbraccio misericordioso del Padre, allora ne valeva la pena. Quel pezzo di storia non è più tempo perso o che vorrei cancellare, ma è tempo abitato da Dio! Perché il Signore, infintamente buono, è sempre stato con me!

Lucia