Voglio ricominciare da zero!

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La marcia francescana è un’esperienza che va vissuta, non si può raccontare fino in fondo in tutta la sua bellezza ed importanza, perché le parole pongono grossi limiti al terremoto che essa ti scatena nell’anima.

Sono partito senza aspettative…

Il primo giorno di cammino è stato durissimo: salite e discese frequenti sotto il forte caldo estivo mi avevano messo a dura prova e avevano suscitato in me un dubbio persistente e frustrante: “Ce la farò ad arrivare in fondo? O sarò solo di peso agli altri marciatori? Forse non sono abbastanza allenato… è meglio che rinunci, prima che mi accorga di non essere in grado e ne resti deluso?” Ho dovuto combattere con il mio io, con il mio voler capire tutto. Il secondo giorno mi guardo intorno e vedo volti sorridenti e felici… eppure anche loro stanno vivendo le mie stesse difficoltà!!

I miei compagni di marcia mi si avvicinano, ed io parlo con loro… sorrido, racconto, chiedo. So relazionarmi con loro, apro il mio cuore e anche loro iniziano a farlo con me. Ma contemporaneamente a queste relazioni belle che piano piano nascevano e crescevano, persistevano la fatica fisica e i dolori.

Dalla loro combinazione, da sotto la cenere, è cominciata a venire fuori un po’ di grinta… perché non si può mollare in salita! non si può mollare perché ti fanno male le spalle! Non si può mollare e lasciare indietro il compagno che è accanto a te!

Tutto ciò, è diventato la mia quotidianità e senza che me ne accorgessi, lentamente mi ha scongelato il cuore, fino a comprendere quanto io sopravvivessi anziché vivere. Consapevolezza che non mi ha lasciato indebolito, non mi ha fatto sentire vulnerabile, perché gli altri sono in fondo come me, affaticati, sudati, sporchi e con il peso del loro zaino sulle spalle e nel cuore. E’ stato inevitabile! Ci siamo riconosciuti gli uni negli altri e questo è stato risorsa, consolazione, forza, abbraccio, accoglienza, COMUNIONE! diventa lo specchio dell’Amore di Dio, esperienza che si fa attraverso i fratelli che non può essere immaginata né descritta appieno ma che ti dà Vita.

Ad un certo punto del cammino la fatica non è più fisica, ma interiore, e vai avanti perché accanto ai fratelli si può entrare anche nei luoghi più spaventosi e affrontare i tratti di strada più difficili senza timore! e che gioia quando insieme a loro riusciamo a raggiungere l’obiettivo! Si può camminare controvento, si possono portare dei pesi, si può condividere, si possono trovare strade diverse, si può attraversare il buio per vedere di nuovo la luce!

Sono arrivato ALLA PORTA DEL CIELO, con occhi nuovi e non rimpiango quelli vecchi. L’ho attraversata tenendo per mano  quella che è diventata una famiglia con cui camminare, l’ho attraversata sentendomi infinitamente piccolo e bisognoso della Misericordia di Dio, l’ho attraversata con una voglia infinita di gridare: “VOGLIO RICOMINCIARE DA ZERO”, l’ho attraversata con una sete di affidamento, di cura e protezione dalle mani di Colui che tutto può.

La Marcia mi ha condotto in territori che non immaginavo. Mi ha insegnato tantissime cose nuove e me ne ha fatte riscoprire altre che avevo dimenticate. Mi ha aiutato a capire cosa andava conservato e custodito e cosa invece  era necessario  LASCIARE per proseguire il cammino.  la strada è lunga.. ma confido in Colui che FA NUOVE TUTTE LE COSE, perché mi ha regalato occhi nuovi per vedere, un cuore nuovo per sentire.

Vincenzo